Martedì 25 Aprile sono andato in manifestazione insieme ad un gruppo dell’Arcigay di Milano. C’è stata un po’ di disorganizzazione perché non si è riusciti a trovare il nostro striscione storico, però con le bandiere rainbow tipo mantello abbiamo sfilato orgogliosi. Al momento che siamo arrivati in piazza del Duomo (bagnati dalla pioggia perché – ovviamente – senza ombrello) il comizio in piazza era già finito così siamo andati verso casa.
Ho scoperto dei fischi alla Letizia (Brichetto Arnaboldi) Moratti solo sentendo il telegiornale serale, se ci fossi stato credo che avrei fischiato anch’io. Quello che mi ha dato fastidio è che ha sfruttato il povero padre infermo per farsi pubblicità in vista della campagna elettorale. La destra non ha mai dato grande importanza al 25 Aprile (d’altronde l’estrema destra è fascista e può permettersi di manifestare in Italia nonostante questo tipo di partiti siano vietati dalla costituzione), e ora la Letizia in un improvviso (?) senso dello stato si è messa a camminare per strada spingendo la carrozzella del padre (probabilmente narcotizzato) insieme alla gente normale che non ha tre cognomi… direi che il tutto è molto sospetto!
La Moratti è probabilmente stata l’unico Ministro dell’Istruzione a riuscire a farsi odiare indistintamente da studenti, docenti e genitori e sperava che circondata da una maggioranza della fazione opposta non venisse fischiata nella città dove si è candidata a diventare sindaco? Probabilmente la mattina ha anche fatto le prove davanti allo specchio per la migliore espressione da "povera creatura che viene trattata male nonostante sia tanto bbbuona e desiderosa di aiutare il prossimo"… come minimo ha interrotto le iniezioni di botox da qualche mese per poter muovere i giusti muscoli facciali.
I politici di entrambi gli schieramenti hanno fatto benissimo a condannare l’accaduto, ma non bisogna dimenticare che in democrazia (?) la gente ha il pieno diritto di esprimere la propria opinione, che questa faccia piacere o meno, e i politici devo accettare ciò perché è insito nel loro lavoro.
Evviva la Festa della Liberazione, ma ogni tanto mi chiedo chi ci pensa ancora…