
Oggi, dopo tanta attesa, è uscita in tutto il mondo la trasposizione cinematografica del “The Da Vinci Code” di Dan Brown.
Il film mi ha lasciato con l’amaro in bocca. La sceneggiatura è fedelissima al libro fin quasi alla fine quando però deborda nell’idiozia.
Spoilers
I cryptex da due diventano uno e quando i due arrivano alla chiesa di Rosslyn si scopre che il nonno di Sophie non era in realtà suo parente. Tutti i documenti del Graal si trovano nella chiesa sotto una stupidissima botola e con la morte di Sauniere anche il Priorato di Sion non sa più dove si trova il sarcofago di Maria Maddalena. In pratica la più grande società segreta della storia (secondo il libro) non sa neanchè più dove si trova il suo segreto da proteggere… come tattica di segretezza non è così male però!
I personaggi non sono costruiti abbastanza bene da affezionarvisi (gli aspetti più emotivi sono tratteggiati molto fugacemente o cancellati del tutto) e così i momenti commoventi fanno scattare le risate. La regia in generale è piuttosto moscia e di conseguenza il film non decolla.
Ho apprezzato molto l’utilizzo degli effetti speciali per accompagnare i ragionamenti e le spiegazioni, per il resto rimane un senso di torpore.
Per fortuna c’é Ian McKellen che con quel suo accento british pieno di ironia impersonifica molto bene lo storpio Leigh Teabing.
In conclusione direi: peccato; da un libro di questo tipo si poteva sicuramente ricavare qualcosa di più intrigante…