Domenica scorsa io e Cristian ci siamo regalati un bel giro mattutino alla nostra adorata IKEA di Carugate.

Nonostante il periodo natalizio in mattinata si riusciva ancora a muoversi tra le varie Strudde e Mellinska. L’IKEA in Italia è un mondo affascinante quasi paragonabile ad un tentativo di creare un filosofico villaggio utopico. Infatti a suon di truciolato cerca di esportare la precisione e l’attenzione svedese al cliente. Tutto è perfettamente spiegato e segnalato e i prodotti sono utili prima che esteticamente perfetti.

Purtroppo avendo a che fare con i pecoroni italiani, il cui unico contatto con la Svezia è stato il quadro svedese nelle palestre delle scuole medie, il tutto risulta un po’ sporcato. Gente che va contromano lungo il percorso, decine di matite e foglietti per segnare i mobili che vengono presi e non usati, oggetti abbandonati negli angoli perché è troppo ovvio rimetterli al loro posto ecc. ecc.

Quello che più mi infastidisce – chi l’avrebbe mai detto – sono i bambini!!!

Il prototipo di bambino svedese gioca nel “paradiso dei bambini”, raggiunge i genitori al bar per un tè e dolcetto e sceglie i giochi per la cameretta. Il tutto senza fare un rumore.
Il prototipo di bambino italiano distrugge il “paradiso dei bambini”, urla e fa richiamare i genitori quando sono dalla parte opposta del negozio, ulula davanti al bar, avanza la merenda e ottiene a suon di decibel pezzi di arredamento. Il tutto massacrando i coglioni ai poveri clienti come me che si trovano costretti a schivare passeggini con sirena incorporata e genitori isterici pronti a cavarti un occhio se solo ti ipotizzi di lamentarti.

Nonostante tutto questo Cristian è riuscito a fare man bassa di adobbi e candele natalizie e io ho trovato il prodotto più gay dell’IKEA: uno splendido flaconcione di crema per le mani rosa fucsia!!!!!

Spero di tornare a trovarti presto, mia adorata IKEA!