Sabato mattina io, Ivan e Guido partiamo per Zurigo per partecipare all’Europride 2009!
Dopo 4 ore in treno (con arrivo in perfetto orario, dopo tutto siamo in Svizzera) muoviamo i primi passi in una città ancora tranquilla e nuvolosa.
Prima tappa l’albergo Leoneck per prendere possesso della nostra stanza. L’albergo è a due passi dalla stazione, ha una bandiera rainbow davanti all’ingresso e un bancone della reception rivestito di finta pelle di mucca!!! La nostra stanza è bellissima: spaziosa, luminosa, con balcone e murales! Tutto l’albergo è pieno di pareti dipinte e noi veniamo accolti da due testate del letto molto speciali: delle mucche che guardano un ciclista in mountain-bike che si inerpica sulle alpi svizzere e delle marmotte che parlano al telefono.
Sistemati i bagagli cominiciamo ad avviarci verso l’inizio della parata del Pride. Prima cosa che notiamo è che su tutti i mezzi pubblici sono state messe tre bandierine: quella svizzera, quella del cantone di zurigo e… quella rainbow!!! No dico, su tutti i mezzi pubblici, a cui si aggiungono quelle grandi in varie zone della città! Proprio come a Milano, non c’è che dire…
Da bravi turisti ci fermiamo subito a mangiare tre bratwurst. Ovviamente è scattata subito l’ignoranza quando abbiamo cominciato a mangiare i salsiccioni seduti nella vetrina del negozietto! Rifocillati abbiamo proseguito fino alla chiesa di Fraumünster dove stavano finendo di allestire il palco per il comizio finale. Da lì una serie di bancarelle accompagnavano i visitatori fino ad una seconda area attrezzata con spazi per mangiare e ballare. A metà strada siamo stati fermati da alcuni ragazzi che ci hanno consegnato preservativi, una troccola e… delle banane! Quelle di Ivan e Guido erano completamente acerbe mentre la mia era ottima… lasciamo pure perdere i doppi sensi!!!
Dopo ancora un pezzettino di strada lungo il lago di Zurigo siamo arrivati al punto di partenza della parata. I carri cominiciavano a sistemarsi e sul primo c’erano una sorta di Cesira e Malgioglio (ma moooolto più intelligente, credetemi) svizzeri che davano informazioni in qualunque lingua.
Una povera giornalista di una radio Svizzera ha cercato due volte di intervistarci: quante volte dobbiamo dirle che parliamo solo italiano o inglese?!?!?
Finalmente alle 3 comincia la sfilata!!! Avvolti nelle bandiere di Arcigay Milano cominciamo a muovere i primi passi. Iniziamo così a notare un po’ di cose.
Prima di tutti non ci sono coriandoli. Certo, un po’ fa tristezza senza, ma si evita di sporcare completamente la città e di ritrovarseli addosso per mesi e mesi!
I carri vanno piuttosto veloci!!! Viene quasi il fiatone, così decidiamo di far passare un po’ di gruppi per vedere il centro della parata.
Tra i primi gruppi ci sono gli sportivi gay. Ogni immagine del rude e mascolino giocatore di rugby o del ciclista dai polpacci di marmo scadono quando notiamo che avanzano facendo un balletto misto tra l’aerobica e lo step!!! Un po’ recuperiamo quando arriva un bonazzo a cavallo che, fortunatamente, non cavalcava all’amazzone ;-)
I Queer Couch Surfer avanzavano spingendo un divano rosa e i militari svizzeri stavano su due fuoristrada pronti per guadare fiumi immaginari. Seriosi ma efficaci il gruppone dei leader aziendali gay seguiti da associazioni di vari stati europei.
Mi hanno colpito molto alcune aziende che hanno organizzato gruppi con tanto di magliette personalizzate e striscioni tra cui la banca UBS, Accenture e i Googler Gay che avevano addirittura un carro dedicato con le “O” di Google dipinte in arcobaleno.
Alla fine del corteo tutti i gruppi venivano salutati dalla Cesira e Malgioglio svizzeri da una postazione soprelevata. A quel punto ci siamo uniti alla rappresentanza di Arcigay Milano, Torino e Genova Pride e abbiamo goduto del momento di celebrità!
Per tutta la parata il sole ha allontanato le nuvole ma proprio alla fine del percorso un acquazzone ci ha inondati. Protetti dalle bandiere rainbow ci siamo rifugiati nella Grossmünster, la cattedrale di Zurigo!!!
Non l’abbiamo sentita direttamente ma la sindaco di Zurigo ha partecipato al comizio conclusivo (proprio come a Milano, nessuna differenza). Corine Mauch è la prima sindaco donna e apertamente lesbica della città svizzera. Ha vinto le elezioni lo scorso Marzo e ha dichiarato che 15 anni fa non ci sarebbe mai riuscita, a dimostrazione che in alcuni paesi le cose possono cambiare.
Rientrati in albergo siamo collassati a letto prima di un’ottima cena al ristorante Crazy Cow. Dopo cena, e dopo un secondo acquazzone malefico, ci siamo regalati un dolcetto da Starbucks e io e Ivan abbiamo proseguito per la Zurigo by Night. Prima siamo andati in un localino gay chiamato “Lobby Bar” e poi siamo tornati nelle aree allestite appositamente per i festeggiamenti del Pride. In pieno stile svizzero era tutto molto ordinato; la musica purtroppo era un trionfo house… ma c’era una bella atmosfera!
Una volta arrivati a letto ci siamo addormentati nel giro di mezzo secondo stravolti dalla lunga giornata.
Il giorno dopo abbiamo visitato la città in lungo e in largo e nel pomeriggio ci hanno raggiunti Maria e Willy direttamente da Wildensbuch con una borsa piena di cioccolata e noci!!!
Arrivati a Milano sono corso a votare! Vi lascio immaginare la faccia delle persone nel mio seggio quando mi hanno visto arrivare mezzo sconvolto, con uno zaino da trekking sulle Ande in spalla e in mano una borsa piena di noci!!!!!
A questo punto non resta che aspettare il Genova Pride!