Love Never Dies – Reprise

Love Never Dies Launch

Lo scorso 9 Marzo a Londra ha debuttato il nuovo musical di Andrew Lloyd Webber: Love Never Dies.

Si tratta del seguito del famosissimo Phantom of the Opera in scena nel West End dal 1986.
Il nuovo spettacolo riprende la storia del Phantom e gli altri personaggi 10 anni più tardi, non più a Parigi ma a Coney Island sede nel primo luna park del mondo.
Il titolo dice l’amore non muore mai… riuscirà quindi il Phantom a riconquistare l’amore di Christine? E come reagirà Raoul? Ma soprattutto: cosa è cambiato in questi 10 anni?

Il modo migliore per descrivere il cambiamento di stile tra i due lavori sono alcune parole: candele, luce elettrica, 1800, 1900, vecchia Europa e America.
Si passa dall’intimità e dal romanticismo quasi stereotipato del Phantom alla luce elettrica abbagliante e alla realtà di Love Never Dies. I personaggi non sono cambiati, sono semplicemente cresciuti.
Raoul, il personaggio che sembra più diverso, in realtà non mostra altro che le foglie di un seme già presente nell’originale: il seme del principe azzurro che ad ogni costo deve dimostrare di essere il migliore, a scapito di chiunque, anche della persona che ama.
Il Phantom è più pacato, non vive più nascosto nel sottosuolo ma all’aperto in un mondo – Coney Island – dove il suo aspetto non è fonte di odio. Non deve più riscattare anni di sofferenza, ma solo ritrovare l’amore che ha perduto 10 anni prima.
Christine non è più una ragazzina divisa tra l’amore giovanile per un bellissimo conte e l’amore sensuale e viscerale per un deforme fastasma. E’ diventata una donna adulta, con un bambino, consapevole di quanto la vita possa essere dura ma ancora legata alla scelta di 10 anni prima.
La domanda non è se Christine ama il Phantom. La domanda è se riusciranno a superare ciò che li ha separati 10 anni prima.

Dal punto di vista musicale tutto ciò che ho descritto è perfettamente riconoscibile. Si sono persi i tormenti profondi e gli aspetti più naive ma si scopre la sofferenza di un’attesa troppo lunga. Solo qualche nota è ripresa dall’originale: due accenni di Angel of Music e uno di Twisted Every Way perfettamente inseriti nel resto della partitura.
Nella canzone The Beauty Underneath si ritrovano delle caratteristiche della canzone The Phantom of the Opera, quasi a richiamare il momento onirico che li unisce.
Il resto però è nuovo e porta nuove emozioni. A volte la musica è più vicina a The Woman in White, sempre di Webber, che al Phantom.

Probabilmente Love Never Dies farà più fatica rispetto all’originale perché chiede agli spettatori di fare un passo in più, di ragionare su una storia che non è più una favola ma una realtà dalle molte sfaccettature.
Non poteva essere diversamente da così: un seguito deve portare qualcosa di nuovo, non essere un semplice doppione della prima storia.

Comments

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.