Questa sera sono andato al Piccolo Teatro a vedere Macbeth in lingua originale con la regia di Declan Donnellan
Secondo il regista “Macbeth è la tragedia dell’immaginazione. In che modo l’immaginazione condiziona i nostri comportamenti? Quanto dipendiamo dall’immaginazione e cosa accade quando si trasforma in danno?”
Lo spettacolo si costruisce attorno a questa affermazione e riesce a rimavervi sempre fedele.
La scena è scarna: scatole di legno, alcune grosse che fanno da pareti e altre piccole che fanno da sgabelli. Il resto sono luci, nebbia e gli attori che disegnano la scena con i propri movimenti. La scelta di centrare tutto sull’immaginazione si vede subito dalla prima scena: le tre streghe.
Questi personaggi sono stati venerati e massacrati in diverse edizioni, ma è giusto così: il modo in cui vengono rappresentate è il filo da cui si dipana tutto il resto. Sono vere o immaginarie? Dicono la verità o istigano solo al delitto?
In questo caso le tre strane sorelle non esistono: sono voci femminili mescolati a bisbigli maschili, impalpabili, oniriche che sembrano uscire dalla nostra testa piuttosto che dal mondo reale.
Il resto della storia è conosciuto: invidia, sete di potere, ricatto sessuale, massacro, spettri e nuove profezie. Tutto quanto reso magistralmente da attori bravissimi che con un ritmo incalzante accompagnano lo spettatore fino alla conclusione della tragedia: una corsa a perdifiato.
Macbeth trema nella stretta dell’indecisione, Lady Macbeth parla senza cadere nell’isteria e ti senti stringere le budella, Banquo abbraccia il figlio sapendolo futuro re e MacDuff piange lo sterminio della famiglia prima da soldato e poi da uomo.
Straordinaria la caratterizzazione del Portiere, unico momento di commedia nella tragedia delle tragedie. In questo caso il Portiere diventa Portinaia: una ragazza inglese troppo truccata e troppo sboccata, che si profuma la passera quando arriva MacDuff e ha un metal detector che suona nelle vicinanze degli attributi maschili.
Tutto è perfetto, non ci sono sbavature o emozioni stiracchiate e alla fine si esce con le lacrime agli occhi: per la tragedia? per le morti innocenti? per la disperazione che porta alla morte? forse perchè le emozioni, qualunque esse siano, quando si muovono dentro lasciano una scia che bagna gli occhi.