Ieri sera io, Cristian, Francesco a Marzia siamo andati al teatro Franco Parenti a vedere lo spettacolo Persone Naturali e Strafottenti di Giuseppe Patroni Griffi.
Questo il riassunto della storia:

Napoli, notte di Capodanno, in una stanza presso un’affittacamere, fra festoni e palloncini di carta giapponesi si preparano i festeggiamenti. C’è Violante, la padrona di casa con un passato da cameriera in un bordello e c’è il suo affittuario Mariacallàs, travestito che cita Freud e deve il suo nome a una storia con un armatore. Ci sono i due amanti, il nero Byron e il bianco Fred, l’uno scrittore arrabbiato rivoluzionario che vuole cambiare il mondo, l’altro studente omosessuale che rivendica la propria libertà.

Lo spettacolo unisce momenti divertenti – come il racconto dell’incontro sessuale tra Mariacallàs e l’armatore dove lei riesce a tenere nascosto il fatto che è un uomo travestito – ad altri molto intensi come lo sfogo di rabbia di Byron per il razzismo verso gli uomini di colore.
Il personaggio in assoluto più divertente è Violante, l’affittacamere napoletana, che unisce tutto il perbenismo meridionale ad una vita in un bordello: “nessuno deve chiamare l’ambulanza! Siamo una casa rispettabile, che figura ci facciamo a far arrivare un’ambulanza così, la mattina!”.

Il personaggio più sfuggente è Fred, giovane omosessuale che vive il sesso come ricerca del piacere. Inizialmente sembra sperduto, quasi ritardato, a parte la certezza di voler fare sesso con Byron, sesso però che non lo soddisfa: “mi hai trattato come una donna, non mi piace e anche il sesso non mi ha lasciato nulla”. Pian piano però mostra la sua sicurezza e capacità di comprendere quello che succede attorno a lui.
Alla fine dello spettacolo è lui che resta: Byron si allontana e Violante e Mariacallàs vengono simbolicamente sepolte vive da Fred.

Lo spettacolo è spesso crudere e non lascia spazio alla speranza. Riuscirà almeno Fred a salvarsi da questo circolo di autodistruzione? Il finale è aperto e forse non cerca neanche di cercare una risposta.