Questo pomeriggio ho approfittato del mio mese sabbatico per andare la cinema allo spettacolo per maniaci: quello delle 15.
La cosa migliore di questo spettacolo è che non c’è confusione e soprattutto il costo del biglietto è decisamente conveniente, solo € 4,50!!!
Circondato da cariatidi in libera uscita mi siedo bello tranquillo e aspetto l’inizio dell’ultimo film di Ridley Scott: Robin Hood.
La storia di Robin Hood è trita e ritrita… da mamma dice che è tanto buona della Disney al principe dei ladri di Kevin Kostner, questa figura leggendaria è stata analizzata da ogni punto di vista. Ridley Scott gioca la carta del prequel e temo proprio che non abbia colpito il centro del bersaglio.
Dimenticatevi la foresta di Sherwood, la lotta all’ultimo sangue contro il perfido sceriffo di Nottingham e l’inaspettato ritorno di Re Riccardo. Quello che vediamo è il ritorno dalle crociate, gli intrighi dello scacchiere internazionale (Francia e Inghilterra proprio non vanno d’accordo) e la preparazione per quello che già conosciamo.
Certamente questo nuovo spunto porta una ventata di aria fresca, ma si perde completamente il fascino del rubare ai ricchi per dare ai poveri. E’ come vedere la storia con un grandangolo: la trama è troppo vasta per affezionarsi ai singoli personaggi e le scene di battaglia non abbastanza epiche per smuovere un tifo patriottico.
Lo stesso Robin Hood è un vero/finto Robin che magicamente riesce ad adattarsi a tutti i cambiamenti: da arciere a nobile, da soldato semplice a comandante di un esercito… va bene il self-made man ma rischiamo di esagerare un po’!
Infine i ragazzi vagabondi di Nottingham sembrano i bimbi sperduti di Peter Pan uniti in una baby gang. L’idea sarebbe anche buona ma la regia si sofferma troppo poco su di loro così che diventano dei personaggi di sfondo improvvisamente portati in primo piano e lo spettatore si chiede: da dove arrivano? e, soprattutto, chissenefrega!
Cate Blanchett come sempre è meravigliosa e tra un film e l’altro si trasforma quasi completamente.
Russel Crowe… beh, è sempre Russel Crowe con il suo sguardo sexy e una scena semi nudo che non fa mai male.
Chi si aspetta la grandiosità del Gladiatore rimarrà deluso e chi cerca il classico Robin Hood pure. Non resta che godersi la recitazione e gli splendidi paesaggi inglesi.
Visto “Robin Hood”. Bel fumettone. Ma storicamente è più affidabile la versione di Walt Disney (http://bit.ly/lUO3h /urca urca tirulero).