
Dopo soli 3 mesi di lontananza io e Cristian ci siamo regalati un week-end a Londra! Il vero motivo del viaggio è stato partecipare al Civil Partnership di Carlo e Corrado ma visto che eravamo lì ci siamo goduti la splendida città.
Per me l’arrivo è stato particolarmente umiliante. Scesi dall’aereo ci siamo messi in coda per il controllo passaporti. Arrivato il mio turno consegno la carta d’identità al funzionario del confine e aspetto che faccia tutti i controlli di rito. Il mio documento è stampato tutto storto, dannato Comune di Milano, così l’addetto ad un certo punto mi mostra la data di nascita e mi chiede: “l’anno di nascita è 1981 o 1961?”. Ma dico scherziamo????? Potrò anche sembrare più vecch… ehm… maturo ma decisamente non ho quasi 50 anni!!! Resosi conto della gaffe mi ha detto: “dimostra qualche anno di più e… sa… comincio ad avere gli occhi stanchi e fatico a leggere i documenti…”
Dopo questo inaspettato benvenuto arriviamo in centro e, lasciati in albergo i bagagli, cominciamo a girare. Come sempre Londra ti accoglie con il suo mix di storico e moderno, i profumi di ogni possibile tipo di cibo e la frizzantezza di una città che sa di essere un punto di riferimento mondiale. Girando per SOHO ho trovato il gadget più kitch e monarchico per si possa concepire: una statuetta della Regina Elisabetta II che muove la mano per salutare se illuminata dal sole! E’ anche ecologica!!! hehehe
Avrei tanto voluto comprarla ma costava £15 così ho fatto un breve video dimostrativo:
Sabato pomeriggio è arrivato il grande momento del Civil Partnership di Carlo e Corrado!!! Vivere la cerimonia dell’esterno è stato più rilassante ma comunque molto emozionante. Come al solito le funzionarie che tengono la cerimonia sono state adorabili e hanno messo tutti a loro agio. Dopo le foto sulla splendida scalinata di marmo del Camden Registry Office c’è stato anche il lancio del bouquet che invece di essere fatto di fiori era fatto di diversi tipi di marshmallow: meraviglioso!
Dopo ci siamo spostati nel ristorante Strada a Covent Garden dove abbiamo mangiato un’ottima cena italiana e avuto modo di conoscere meglio gli altri invitati. I più volenterosi si sono spostati alla discoteca Heaven per concludere la serata danzando.
Il giorno dopo siamo dovuti andare all’aeroporto senza aver modo di girare oltre… peccato. Il rientro è stato come sempre traumatico: lasciare una società ben organizzata per arrivare nella nostra e il suo delirio è sempre sconvolgente. Ma è solo un arrivederci: speriamo di tornare a Londra il prima possibile!