Ieri sera io, Cristian e Daria siamo andati a vedere Il Racconto d’Inverno con la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani al Teatro dell’Elfo.
Il Racconto d’Inverno non è tra le opere più rappresentate di Shakespeare ma mi era già capitato di vederlo alcuni anni fa. Si tratta di una delle ultime opere del bardo ed è un misto tra commedia e tragedia dove la prima finisce per avere la meglio.
Il tema è quello della gelosia che spinge il Re di Sicilia a sospettare della moglie Hermione e dell’amico fraterno Re di Boemia. Da questo sospetto nasce la follia che porta alla tragedia e alla rottura degli antichi legami. Quando il Re di Sicilia si rende conto dell’errore sembra essere troppo tardi per porre rimedio ai torti e comincia a vivere un’esistenza scandita dal senso di colpa e dall’espiazione. Non tutto però è perduto e dopo 16 anni di attesa una serie di eventi quasi miracolosi rimette quasi tutto a posto.
Shakespeare tratta il tema della gelosia anche in altre opere. La più famosa è l’Othello dove la gelosia, mostro dagli occhi verdi, viene istigata da Jago e a farne le spese sono Othello e Desdemona. Ne Il Racconto d’Inverno la gelosia nasce nell’animo del Re di Sicilia senza che altri ci mettano il becco. Questa è la tragedia di questo sentimento: può nascere da solo e autoalimentarsi nella testa di chi lo prova.
L’allestimento è perfettamente in stile Elfo: scenografia minima con attenzione centrale sugli attori. La traduzione segue il testo originale inserendo qualche piccolo modernismo soprattutto in Autolycus. Quest’ultimo è il personaggio comico dell’opera, una sorta di ladro mascalzone che finisce per far qualcosa di buono senza rendersene conto. La parte di Autolycus non mi è mai piaciuta, sembra quasi scollegata col resto e sembra voler divertire ad ogni costo. Probabilmente l’attore non era eccelso ma partendo prevenuto per convincermi ci sarebbe voluta una performance straordinaria!.
La conclusione mi ha quasi commosso. Non che sia una scena strappalacrime in sé ma gli attori sono riusciti a renderla magica e veramente coinvolgente.
Devo dire che questa edizione mi ha fatto rivalutare positivamente Il Racconto d’Inverno. Come spesso succede gli spettacolo di Bruni – De Capitani sono molto ben fatti. Non si tratta di una regia particolarmente innovativa ma meglio così: i testi di Shakespeare sono così ricchi che bastano ottimi attori per trasmettere al pubblico emozioni e certe regie rischiano di mettere sovrastrutture dove non ce n’é bisogno.