Lunedì scorso io e Cristian siamo stati dal notaio per sottoscrivere un documento per ufficializzare l’Amministratore di Sostegno.
L’Amministratore di Sostegno è una persona alla quale viene dato il diritto di prendere alcune decisioni e agire in alcuni modi quando un’altra persona non è in grado di farlo. In pratica Cristian, come mio Amministratore di Sostegno, può prendere decisioni circa il mio trasferimento da un ospedale ad un altro, gestire i miei beni in caso di emergenza, interfacciarsi a nome mio con tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione ecc. ecc.
La cosa fondamentale è che è uno strumento legato a situazioni di emergenza e chiunque può sottoscriverlo. Per le coppie gay, ma anche per tutte le coppie di fatto, è un documento molto importante. Senza questo documento è la famiglia a poter prendere la maggior parte delle decisioni, mentre così anche un compagno o una compagna hanno voce in capitolo.
Probabilmente molti medici già accettano ufficiosamente il ruolo di un compagno gay, ma l’Amministratore di Sostegno permette di avere una marcia in più in caso di controversie. Il suo riconoscimento non è automatico: deve essere un giudice a sancire il ruolo di una persona, ma solitamente lo fa velocemente e in modo automatico. Esistono anche dei giudici sempre disponibili in casi di estrema necessità, nessun problema da questo punto di vista.
Questo documento ha dei limiti. Come già detto vale solo in caso di emergenza e comunque solo in alcuni ambiti. L’Amministratore di Sostegno, ad esempio, non può prendere decisioni sul fine vita. Per questo c’é il Testamento Biologico che deve essere stilato direttamente dalla persona interessata.
Come si fa ad ottenere questo documento? Il procedimento è molto semplice. Noi ci siamo fatti aiutare da un avvocato per redigere il testo e l’autenticazione viene fatta davanti ad un notaio. Tutto qui, non serve altro.
La cosa antipatica è che questo iter ha il suo costo, anche se piuttosto contenuto. Le coppie sposate hanno questo diritto in automatico e non devono neanche pensarci. Questo è un tipico esempio di omofobia camuffata: non ti impedisco di ottenere una certa cosa, te la rendono semplicemento più difficile.
Piccola nota di colore: lo studio notarile sembrava quello di un medico specialista: precisino, un po’ asettico, con riviste in sala d’attesa e la stessa sensazione di essere entrato in un mondo pieno di cose incomprensibili. Se la segretaria avesse avuto un camice bianco il paragone sarebbe stato perfetto!