Black Swan

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Black Swan

Oggi pomeriggio sono finalmente riuscito ad andare a vedere Black Swan. Il film racconta di una messa in scena del balletto Il Lago dei Cigni dalle audizioni alla prima. La protagonista del balletto è anche la protagonista del film e proprio attraverso i suoi occhi lo spettatore viene trasportato in un viaggio psicologico tra la realtà e la messa in scena.

Se dovessi scegliere una parola per descrivere il film sceglierei specchio. Fin dalle prime scene i riflessi sottolineano il senso di duplicità che percorre tutta la trama: la duplicità dei ruoli (cigno bianco e cigno nero), la duplicità del carattere (fragile e aggressivo), la duplicità del comportamento (amica e traditrice), ecc. ecc. Questa duplicità trova casa nella psiche di Nina, la ballerina scelta per il ruolo principale.

Nina ha chiaramente dei problemi psicologici e la madre nel suo essere apprensiva e soffocante non fa che aumentare il disagio. La controlla fino a privarla della sua privacy perché ha paura che la figlia possa stare male. Nina ha le allucinazioni che si presentano come riflessi che prendono vita, disegni che si muovono e unghie che sanguinano. Tutto questo disagio si mescola alla paura di perdere il ruolo principale, ai metodi poco ortodossi del regista e, più in generale, al terrore di non essere perfetta.

C’è anche un disagio di natura sessuale. Il regista critica Nina dicendole che ha un modo di ballare frigido, poco adatto al ruolo di cigno nero, e che dovrebbe imparare a rilassarsi e ad essere più sensuale. Questo input la porta ad uscire una sera con un’altra ballerina (proprio quella che ha paura le possa rubare il ruolo) e ad una notte tra alcol e droga che si conclude con un rapporto orale tra le due ballerine. Questo rapporto però non accade veramente, le allucinazioni si stanno facendo più reali.

Il regista del film fa di tutto per trasmettere ansia allo spettatore e devo dire che ci riesce benissimo. Le scene in cui le allucinazioni prendono vita sono veramente inquietanti e in alcuni casi schifiltose, a tratti anche troppo. Questa tecnica è però un’arma a doppio taglio: lo spettatore vive l’emozione ma su un canale diverso rispetto alla protagonista. Si sta seduti rigidi sulla poltrona per prepararsi alla prossima scena dal contenuto forte ma per assurdo si dimentica cosa sta vivendo Nina: si è in ansia per qualcosa che riguarda noi, non per quello che vive la protagonista.

Dal punto di vista visivo alcune cose sono splendide come lo sguardo rosso del cigno nero circondato dal trucco e dal pallore del resto del viso. La scena in cui Nina mentre balla si trasforma in cigno è un capolavoro ed è molto emozionante. Alcune scene sono girate con una telecamera portata in spalla e devo dire che ricordano un po’ troppo The Blair Witch Project… direi che potevamo farne a meno.

Un paio di note divertenti in mezzo a tutto questo senso di angoscia. Prima cosa: quanti anni ha Nathalie Portman? Saranno trent’anni che ha vent’anni!!! E comunque deve stare attenta a non truccarsi troppo, un po’ di fondotinta in più e si traforma nella Regina Amidala! Seconda cosa: in una scena una ballerina accarezza voluttuosamente la conchiglia scenica del primo ballerino che sembra apprezzare la cosa… ma si sa che tutti i ballerini sono gay! Che fosse l’ennesima allucinazione di Nina? Oppure il ballerino ispirato da Roberto Bolle si atteggiava a finto etero, chissà!

In conclusione il film è comunque molto bello e Nathalie Portman ha assolutamente meritato il suo Oscar. La regia è buona ma non eccezionale, come scrivevo prima usa delle tecniche quasi da film horror che raggiungono lo spettatore ma attraverso una scorciatoia il che rende il film a tratti semplicistico. Ottima l’ambientazione e lo spunto del Lago dei Cigni per raccontare un disagio psicologico, punto centrale della storia.

Comments

  1. PAve

    Sicuramente il ballerino (tale Benjamin Millepied) avrà apprezzato, invece, visto che in poco tempo ha reso pregna pure la cara Nathalie. Comunque, bellissimo film, lei spettacolare. Tra l’altro, l’unico momento di vero spavento lo si ha con il più semplice dei trucchi cinematografici ed è affidato ad un personaggio ahimé troppo poco sviluppato.

  2. Federico Post author

    Ehm… esattamente di quale momento di vero spavento stai parlando?

  3. PAve

    Va beh, SPOILER!!

    Quando Nina va a riportare a Beth gli oggetti e i trucchi che le aveva rubato e la trova addormentata sulla sedia a rotelle. Tutto il cinema è saltato (me compreso) quando le afferra di colpo la mano che regge la lima per le unghie.

  4. Federico Post author

    Effettivamente quello è stato un momento cheghetta!!!

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