Giugno, il mese dell’orgoglio gay, è arrivato e sta per finire, ma sicuramente quest’anno non potrà essere dimenticato.
Il primo appuntamento per la lotta per i diritti civili è stato l’Europride a Roma. Più di 30 carri, una città bellissima e stracolma, 500.000, un milione, forse di più in un clima di festa con tanta voglia di normalità. Io e il tradizionale gruppetto di sfrante orgogliose siamo arrivati a Roma il sabato mattina e siamo rimasti fino a domenica pomeriggio. Abbiamo seguito tutta la sfilata da Stazione Termini al Circo Massimo ma siamo crollati prima della super ospite: Lady Gaga.
Ho ascoltato il suo intervento il giorno dopo e devo dire che come in altre occasioni la Germanotta non ha deluso proponendo un discorso forte, senza mezzi termini e ispirato. L’unico scivolone è stato ringraziare il Sindaco di Roma, ma i fischi dal pubblico hanno fatto chiaramente capire quale fosse il pensiero della folla.
Ma ecco come ha detto Lady Gaga dal palco romano. Visto che la traduttrice di RaiNews ha fatto scempio delle sue parole ho preferito cercare la versione originale:
Geniale la frase: On a gay a scale from 1 to 10 I’m a Judy Garland fucking 42!!!
Dopo neanche due settimane è arrivato il secondo Pride della stagione, quello di Milano. Anche se più piccolo (si parla di 60.000 persone) mi ha quasi emozionato di più perché mi sono trovato in una città veramente cambiata dopo la vittoria di Pisapia alle amministrative.
Per la prima volta nella storia dei Pride meneghini la nostra manifestazione ha avuto il patrocinio del Comune. Questo ha portato anche alla possibilità di addobbare Corso Buenos Aires con filari di bandiere rainbow e a poter partire con la parata proprio dalla via dello shopping milanese.
Molte persone hanno risposto a questa novità portando in strada tanta gioia, richieste di uguaglianza e, una volta tanto, poche polemiche: è stato un Pride che ha cavalcato la voglia di nuovo e la forza prorompente della rivoluzione gentile fiduciosi che la nuova giunta sia finalmente disposta ad ascoltarci e a ragionare assieme sulle tematiche che ci stanno a cuore.
Speravamo tutti nella presenza di Pisapia che, un po’ all’ultimo, ci ha confermato che non sarebbe potuto venire. Ha però scelto l’assessore Pierfrancesco Majorino per leggerci un suo messaggio. Pierfrancesco, da sempre vicino alle nostre tematiche, ha sfilato con noi lungo tutto il percorso, tenendo lo striscione e rischiando il tracollo essendo vestito con giacca e camicia d’ordinanza. Arrivati in Piazza Castello ha tenuto un breve discorso personale e poi ha letto il messaggio del Sindaco. Lascio giudicare a voi le sue parole, ma devo dire che mi sono commosso a sentire dei discorsi così ispirati e laici in una città che per anni ha ignorato la nostra presenza e la nostra voglia di uguaglianza.
Un anno passa in fretta e senza neanche accorgercene arriveremo ai Pride 2012 e al World Pride di Londra!!!
Ah, tenetevi liberi per il 2015, l’Europride potrebbe arrivare proprio a Milano!!!