Tales of the City

Tales of the CityQualche mese fa ho ripreso in mano un libro che avevo letto alcuni anni fa: Tales of the City di Armistead Maupin. Questa volta non mi sono fermato al primo libro ma ho proseguito leggendo tutte le 8 storie finora pubblicate.

Tales of the City è nato come romanzo a puntate pubblicato sul San Francisco Chronicle alla fine degli anni ’70. Il primo libro è una serie di brevi capitoli – uno per ogni giorno di pubblicazione – che racconta le storie di un gruppo di abitanti di San Francisco.

Tra di loro ci sono ragazzi e ragazze etero e gay ed una misteriosa e incredibilmente affascinante padrona di casa: Mrs. Madrigal. Padrona di casa perché le vicende girano attorno ad una vecchia casa situata al 28 di Barbary Lane dove i protagonisti principali vivono.

Fulcro della storia è Mary Ann Singleton una giovane ragazza di Cleveland che arriva a San Francisco per una vacanza di due settimane e finisce per non tornare più a casa. Attraverso di lei i lettori testimoniano un percorso di traformazione che la porta ad assorbire l’anima aperta e liberale della città e a trovare la sua vera natura.

Altri personaggi memorabili sono Mona Ramsey (ex lesbica e ex etero), Brian Hawkins (affascinante donnaiolo che metterà la testa a posto), Mother Mucca (vecchia proprietaria di un bordello in Nevada) e – il mio preferito – Michael Tolliver (ragazzo gay alla ricerca del vero amore… o di una sveltina).

La cosa più divertente dei primi libri è che le storie dei personaggi si intersecano in maniera inaspettata e solo mettendo assieme tutti i pezzi si arriva a comprendere tutta la storia. Il film Love Actually potrebbe aver carpito lo stile di Maupin e anche Ferzan Ozpetec con quel terrazzo in Le Fate Ignoranti sembra aver dato un tocco romano al regno di Mrs. Madrigal.

I libri successivi hanno la struttura di romanzi con il settimo (Michael Tolliver Lives) raccontato in prima persona. La cosa straordinaria è che i libri sono ambientati negli anni in cui sono stati scritti passando quindi dal 1978 al 2010. Questo permette di seguire i protagonisti durante tutta la loro vita (purtroppo qualcuno si perde per strada) e alla fine diventano come degli amici conosciuti da sempre. Leggere uno dei libri è come andare a trovarli a casa e farsi raccontare cosa è successo dall’ultima volta che ci si è incontrati.

Dicevo che il mio personaggio preferito è Michael Tolliver. Prima di tutto perché è un ragazzo gay e poi perché l’autore – apertamente omosessuale – non lo perde mai di vista per tutta la storia ed è facile affezionarcisi. Con lui si vive il coming out verso genitori religiosi e poco aperti, i rapporti d’amore a singhiozzo come quelli stabili, il dramma dell’AIDS e la vita di un omosessuale di mezza età nell’America di Obama.

L’autore è bravissimo ad intrecciare gli accadimenti tanto che consiglio a tutti di leggere i libri uno in fila all’altro per non dimenticare quei dettagli che rendono più divertente la lettura. Pensate che è riuscito a collegare perfettamente il primo e l’ultimo libro con 32 anni di distanza!

Da queste storie sono state tratte tre miniserie (dai primi tre libri) e un musical (dai primi due). La terza miniserie non è mai stata pubblicata in Europa, ma le prime due sono molto fedeli e piacevolissime da guardare. Per quanto riguarda il musical spero che pubblichino l’album perché sono curiosissimo di ascoltarlo!!!

Questi libri sono perfetti per chi si vuole innamorare di San Franscisco o ne è già innamorato e vuole… ripassare. Il primo libro è anche un perfetto manuale per l’educazione sentimentale di ogni ragazzo gay.

E come ultimo dettaglio ecco il dialogo tra Mary Ann e Mrs. Madrigal dopo che la prima accetta di trasferirsi a casa della seconda:

Mrs. Madrigal: Good. You’re one of us then. Welcome to 28 Barbary Lane.
Mary Ann Singleton: Thank you.
Mrs. Madrigal: Yes, you should.
Mary Ann Singleton: Do you have any objection to pets?
Mrs. Madrigal: Dear, I have no objection to anything.

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