Ieri sera io, Federica e Monica abbiamo frequentato un corso di cucina presso la scuola Cucina & Friends, argomento: crepes dolci e salate!
Ci siamo dati appuntamento davanti alla scuola ed entrando siamo stati accolti da un ragazzotto alto, moro, sorridente e piuttosto grazioso. Con qualche coccodé (vero Monica?) abbiamo compilato tutti i moduli, ci siamo lavati le mani e ci siamo avviati verso… la cucina!
Per fortuna ci hanno subito dato il grembiulino bordeaux di ordinanza: senza parannanza mi sento nudo in cucina! Certo, non era fantasioso come quello che ho usato a casa di Alberto qualche tempo fa, ma serviva al suo scopo.
L’insegnante in una vita passata era probabilmente la cuoca di Brunilde: autoritaria, anche un po’ tignosa, e troppo cicciotta per girare con le altre valchirie. Dopo un giro di presentazioni e descrizione delle ricette serviva un volontario per preparare la prima pastella e mi sono subito lanciato.
La cuoca di Brunilde mi ha trattato come un povero incapace chiedendomi “come fossi messo con la rottura delle uova” e poi sperando che riuscissi a versare la parte liquida in quella secca e sbattere il tutto tenendo conto che la ciotola con cui lavoravo era di plastica e scivolava allegramente sul piano di lavoro… già la odiavo!
Alla fine la mia pastella era bella e senza grumi (tié) e siamo passati alla preparazione della besciamella. La valchiria ha continuato a complimentarsi con il ragazzo che aveva scelto per questa parte della preparazione. A me ha detto a mala pena cotica e a lui era un continuo di “bravo” e “così che si fa” ma poi è arrivato il momento di cuocere le crepes. Arrivato il mio turno le ho fatto vedere la mia agilità di polso nello stendere la pastella della padella e sono anche riuscito a girare la crepes con eleganza e – soprattutto – senza lanciare il composto per tutta la cucina. A questo giro ha dovuto fare i complimenti anche a me!
La prima ricetta con besciamella e salmone era la fine del mondo. Le altre due crepes, questa volta dolci, erano un po’ meno illuminanti ma interessanti come punto di partenza. Tutti insieme siamo riusciti a fare tutto senza troppi disastri e tra un passaggio e l’altro mi divertivo a sbirciare i corsisti.
C’erano due coppie sposate da circa un anno che si erano regalate l’esperienza. Immaginavo già i retroscena con le mogli che sfidavano i mariti ad essere più bravi di loro salvo poi prepararsi a massacrarli se lo fossero stati davvero. Nell’angolo trovavamo le giovani amiche che… sì… vorrei imparare qualcosa di cucina… ma quasi quasi… nel dubbio… desidero un robot da cucina in carne e ossa che valga anche come robot da camera da letto. Erano troppo giovani per essere super assatanate, meglio così, ma non oso pensare tra qualche anno cosa diventeranno!
Di tanto in tanto il bel moro appariva e mutava il suo ruolo di concierge in quello di lavapiatti. Faceva un po’ tristezza con quel grembiulino blu elettrico contrapposto ai nostri eleganti e bordeaux ma probabilmente stava scontando una pena per aver confuso l’aneto con l’erba cipollina delle Asturie orientali. Rimaneva comunque una piacevole distrazione! Coccodé coccodé!
Tutto sommato il corso è stato interessante, anche se la valchiriona non ha fatto nulla per coinvolgere o incuriosire. Fortunatamente noi tre ci siamo fatti compagnia godendo così la serata!
Io mi sono divertita solo perchè c’erano Federico e la Monica, altrimenti sarebbe stata davvero triste.
Io ero il mozzo della nave: sbucciare le mele, pulire il prezzemolo e spremere i mandarini.
E quando è toccato a me fare la crepes, non mi ha nemmeno guardata, ha detto ad una delle altre partecipanti di darmi un occhio..ma pensa te!!!!
La ricetta salata era buonissima, le altre due non esattamente da rifare così come le ha fatte lei…