Sabato pomeriggio, a due giorni dal debutto, io e Cristian siamo andati a vedere Priscilla la Regina del Deserto al Priscilla Palace (Teatro Ciak Webank). Si tratta dell’edizione di Broadway portata in Italia e prodotta da M.A.S. Musica Arte Spettacolo sotto lo stretto controllo degli americani.
Lo spettacolo è bello, pieno di ritmo e ben realizzato. L’insistenza dei produttori originali ha fatto sì che la qualità (soprattutto nei costumi) non si sia persa nella traversata oceanica ed è veramente possibile assaporare un po’ di quella perfezione e maniacalità che hanno reso il business del musical in America e in Inghilterra un settore di grande successo.
Tutto perfetto allora? No, ma molte delle imperfezioni posso essere sistemate. Di quali imperfezioni stiamo parlando? I lavori di ristrutturazione del teatro sono andati un po’ lunghi e questo ha tolto tempo alle prove tecniche. Il pullman Priscilla, vero protagonista dello spettacolo, è un concentrato di luci, pistoni e soluzioni tecniche che, al momento, non funzionano al 100%.
A dire la verità solo in una punto le difficoltà tecniche sono macroscopiche: non riescono ancora a realizzare la scena della scarpa montata sul tetto di Priscilla con la musica della Traviata e il vento che agita la stoffa argentata. E’ un vero peccato perché è una delle scene più famose del film e a Londra sono riusciti a renderla in maniera magistrale.
Ma vediamo anche gli altri aspetti della produzione. Per prima cosa parliamo degli attori. Antonello Angiolillo (Tick) è molto capace nelle parti cantate ma risulta legnoso nella recitazione. Questo è strano perché in altre produzioni (come nel Joseph di alcuni anni fa) mi era parso più convincente. Continua ad essere un bell’uomo nonostante il tempo che pian piano passa e in un punto dello spettacolo mostra un fisico niente male.
Mirko Ranù (Felicia) l’ho conosciuto quando interpretava Danny Zuco nell’ultima edizione di Grease di Compagnia della Rancia. I due personaggi sono ai due estremi della mascolinità ma Mirko riesce benissimo a rendere il carattere spensierato e canzonatorio di Felicia. Giovane, agile e con un fisico da urlo Mirko convince e aumenta la salivazione negli spettatori. Seppur non bono come il suo omologo londinese rende veramente bene in tutti i vestiti di scena.
Ultimo, ma non per importanza, troviamo Simone Leonardi (Bernadette). Per fare un riassunto: strepitoso!!! Simone riesce a rendere alla perfezione il carattere ironico, forte ma anche dolce del suo personaggio. Quello di Bernadette non è un ruolo facile perché si rischia di cadere nel volgare se si esagera anche di poco. Simone bilancia perfettamente le emozioni e restituisce un’immagine credibile di una donna transessuale con un passato pieno sia di soddisfazioni che di difficoltà. Tony Sheldon (Bernadette nelle produzioni in Australia, Londra e New York) è forse irraggiungibile ma Simone gli sta dietro a breve distanza ed è senza dubbio il migliore dei tre.
I personaggi secondari e l’ensemble funzionano bene, giusto un paio di appunti per essere pignoli. L’ensemble deve imparare a gestire con più disinvoltura gli spazi scenici e lo potranno fare una volta che tutti i dettagli tecnici saranno sistemati. Cynthia (la moglie di Bob che spara palline dalla patonza) può migliorare ancora, al momento è troppo poco petulante così che la sua carica comica non è data al meglio.
In conclusione lo spettacolo è di ottima qualità e consiglio a tutti di andarlo a vedere da Gennaio in avanti. L’edizione di Londra merita comunque un viaggio nel West End ma questa nostra produzione è probabilmente al meglio delle nostre capacità italiche!
Ecco alcune foto della produzione italiana e un video di presentazione della versione di Broadway, praticamente identica nella messa in scena alla nostra.
Peccato che non si senta l’audio dal video…. :-P
Bellissimo :-)))))
Ora funziona l’audio… misteri di Youtube!