Ci sono voluti quasi 10 anni ma finalmente sono riuscito a fare un viaggio meraviglioso: la crociera sul Nilo!
Qualche mese fa io e Cristian ci siamo rivolti alla moglie di un mio collega che lavora in un’agenzia di viaggio e abbiamo prenotato otto giorni in Egitto composti da alcuni giorni di crociera e alcuni giorni al Cairo. Il giro è quello classico e permette di visitare i templi più belli dell’antico Egitto, le piramidi e godersi il caos del Cairo.
Negli ultimi mesi ci sono stati dei nuovi disordini nel paese e molte persone ci chiedevano se non avessimo paura e se non fosse il caso di annullare il viaggio. Io e Cristian non abbiamo mai avuto dubbi, non aveva alcun senso rinunciare. Per prima cosa i tour operator sono i primi a sincerarsi della sicurezza dei propri ospiti e poi stavamo andando in un paese che lotta contro un regime corrotto e non contro turisti o paesi stranieri.
I fatti hanno dimostrato che avevamo ragione. In Egitto si respira un’aria di accoglienza e sicurezza. Fortuna per noi, ma sfortuna per loro, molte persone si sono lasciate scoraggiare e il turismo è a livelli molto bassi. Noi abbiamo potuto visitare tutto senza ressa o code ma per i lavoratori del settore la situazione è molto seria.
La nostra guida culturale, Nagdy, non lavorava da circa un anno ed è preoccupato per i poteri forti e corrotti che ancora cercano di comandare il paese. Nagdy ha partecipato alla rivoluzione del Gennaio 2011 tornando da Luxor al Cairo quasi a piedi per manifestare. E’ stato in Piazza Tahrir negli ultimi tre giorni e ci ha raccontato di come Mubarak abbia impoverito il paese per trent’anni e di come i militari stiano cercando di fermare il processo di libertà mantenendo il potere su tutto lo stato. Lui è convinto che nei prossimi mesi un governo democraticamente eletto potrà cominciare a lavorare ma ci vorranno anni per rimettere in sesto il paese e distruggere una mentalità che divide sempre più i ricchi dai poveri.
Lasciando da parte la politica abbiamo visitato dei posti splendidi. Dopo aver passato anni a scuola a studiare l’antico Egitto e i suoi riti essere lungo il Nilo mi ha dato una sensazione quasi magica. Il primo giorno siamo stati nel Tempio di Karnak e nella sala delle colonne mi sarei messo a piangere tanta era la bellezza del luogo.
Anche le tombe della Valle dei Re (che non è come quella di Gardaland!!!) sono affascinanti, con le loro pareti dipinte di colori accesi e le figure con la straordinaria eleganza dello stile egiziano antico.
Prima di arrivare alle piramidi abbiamo visitato il tempio di Abu Simbel. Il tempio si trovava in mezzo al deserto a sud ovest di Aswan e quando negli anni 50 è stata costruita la Diga Alta creando il Lago Nasser il monumento rischiava di essere sommerso. Il tempio allora è stato tagliato in migliaia di blocchi e spostato al sicuro ricostruendo la collina che lo conteneva originariamente.
L’ingresso è maestoso e le camere interne, scavate nella roccia viva, trasmettono un senso di mistero. L’illuminazione interna non è delle migliori ma forse è così per preservare le decorazioni.
Tra le varie divinità venerate nei templi di tutto l’Egitto ce n’é una che viene… come dire… dimenticata nei testi della scuola dell’obbligo. Si tratta di Min, dio della fertilità. In questa immagine lo vedete in tutto il suo… turgore… mentre accetta delle offerte da Alessandro Magno e, a modo suo restituisce il favore con una sua offerta particolare.
Una parte della parete è annerita perché le donne che non riuscivano a rimanere incinte facevano pellegrinaggio in questo tempio e toccavano la decorazione nella speranza che il dio Min le aiutasse.
In questa veloce carrellata non posso dimenticare le piramidi. Viste da vicino sono ancora più belle e, anche se la copertura liscia è stata rubata nei secoli, mantengono gran parte della loro forza e perfezione. Siamo scesi all’interno di quella di Micerino (ogni due anni aprono al pubblico una piramide diversa). L’interno è piccolo e spoglio ma si sente la pressione delle tonnellate di roccia sulla testa. La discesa nel ventre della piramide mi ha tagliato le gambe! Mi fanno male ancora oggi!!!
Infine una sera abbiamo fatto una passeggiata nella zona islamica medievale del Cairo. Immaginate il centro storico di qualche paese italiano, aggiungete un tocco orientale e avrete un’idea della via delle moschee, da poco eletta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Come nel resto della megalopoli ci sono tantissimi negozietti che vendono succhi, lampade, narghilè e altri oggetti e in uno ci siamo fermati per assaggiare dei falafel appena fatti: deliziosi!!!
Il Cairo è una città caotica e di difficile digestione ma nella via delle moschee mi sono trovato a casa, come se avessi finalmente capito in che modo guardare la città. Ci sono così tante cose da vedere che una settimana non basta, ma la crociera sul Nilo è il modo migliore per approcciarsi a questo paese ricco di cultura antica e moderna.
Un viaggio verso le radici della nostra cultura, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita!