Ci sono voluti vent’anni perché a Milano cambiasse qualcosa, ma finalmente i primi risultati di vedono, proprio nel momento di una delle visite più scomode degli ultimi anni: la visita di Gabinetto XVI.
Milano e il suo hinterland sono bloccati, ovunque incontri pattuglie delle forze dell’ordine e i manifesti mefistofelici del Papa campeggiano ad ogni angolo. Nel momento più adatto alla leccata di culo politica Giuliano Pisapia ha dimostrato come la forza della laicità possa resistere ai poteri mafiosi vaticani.
A pochi metri da Maledetto XVI ha sottolineato il suo ruolo di laico e la ricchezza della diversità e delle famiglie (al plurale):
Sono le diversità che segnano i nostri tempi. Diversità di cultura, di credo. Diversità di benessere e di possibilità di vita. Diversità di razze, di colori, di speranze. Ma le diversità non possono e non devono essere motivo di scontro. Possono e devono essere fonte di aggregazione, di ricchezza, di unità. A tutte e a tutti deve essere garantita parità di diritti. Quello che stiamo facendo è abbattere barriere. Penso che bisogna gettare dei ponti, e non alzare dei muri. La famiglia e il lavoro sono oggi il nostro ponte. Credo, ne sono convinto, che il messaggio rivoluzionario di Cristo si sposi meravigliosamente con chi oggi vuole ridurre le differenze. La famiglia è il primo mattone di una società. Le famiglie sono spesso la vera colonna del sostegno sociale dei più deboli. E pagano oggi il prezzo più alto, il prezzo di una crisi che riguarda tutti ma che colpisce soprattutto le famiglie. Da questa piazza, vogliamo, voglio lanciare una parola di speranza e di apertura. Lavoreremo insieme perché nessuno si senta più solo.
L’unica cosa che non ho capito è stato il riferimento al Commissario Rex… certo, con un pastore tedesco vestito Prada accanto, si rischia di andare in confusione!
Ovviamente altri esponenti politici hanno approfittato di questa visita per ribadire la loro omofobia. Primo fra tutti Roberto Formigoni, anche conosciuto come la Velata del Pirellone. Su Twitter si è lasciato andare ad un commento veramente fuori luogo, soprattutto perché la sua famiglia è composta da un harem di ragazzini capitanati da un coinquilino che vive con lui da più di vent’anni.
Per fortuna internet – per ora – è un luogo libero dove tutti possono esprimere le proprie opinioni. Ecco la geniale risposta di un utente:
Ancora poche ore e questo viaggio papale sarà finito. Penso che ancora una volta il Vaticano abbia perso un’occasione per cambiare le cose. Una città come Milano che si sta riscoprendo laica poteva essere il palcoscenico perfetto per abbandonare il solito odio cattolico. Viviamo un periodo difficile, sia dal punto di vista economico che, soprattutto, sociale. Quello di cui abbiamo bisogno è un messaggio di unione, solidarietà, vera fratellanza tra pari. Quello che abbiamo ricevuto è il solito messaggio dall’alto che non fa altro che sottolineare differenze che in realtà non esistono. Perché diciamoci la verità: l’amore omosessuale non è un amore diverso.
E per concludere resta una sola cosa da dire al pontefice: benedicimilano!