Hong Kong 2 La Vendetta

Hong Kong Victoria HarbourCome preannunciato da diverso tempo il mese di Novembre mi vede nuovamente a Hong Kong per lavoro. Come durante l’estate scorsa cercherò di postare le cose più interessanti che farò.

Cominciamo dal giorno 1: Il Viaggio!

Arrivare fino a qua è piuttosto faticoso più che altro per colpa delle 6/7 ore di fuso orario (qua non seguono l’ora legale). Fortunatamente il volo che prendo è un diretto che impiega circa 11 ore per andare e circa 13 per tornare. Purtroppo il giorno del viaggio finisce per essere lungo 48 ore: quando atterri a Hong Kong la giornata sta per iniziare, mentre in Italia per finire.

Ma iniziamo dal principio, ovvero dal check-in. Questa volta ho beccato una signora gentilissima, tutta pimpante e felice che mi ha spedito il bagaglio in pochi minuti. Non è male di prima mattina essere accolti da qualcuno con un’aria così positiva. Magari era sotto psicofarmaci ma era comunque positiva.

Dopo il controllo sicurezza sono passato a quello passaporti. E’ pazzesco come in Italia la burocrazia sia legata alla fortuna. L’ultima volta l’agente ha controllato la scadenza del passaporto, il bollo e i viaggi effettuati negli ultimi mesi accorgendosi che seppur il bollo non fosse timbrato non era più valido. Ho dovuto così comprarne uno e tornare a farlo vidimare. Questa volta un agente più giovane (e azzarderei pure carino) ha a mala pena controllato la foto e mi ha lasciato passare senza neanche vedere la carta d’imbarco il tutto dicendo: vai pure, mi fido. Meglio così ma è allucinante vivere sempre in un mondo dove le regole potrebbero o meno essere prese in considerazione a seconda del caso.

L’attesa per l’imbarco è stata lunga ma tranquilla, il volo non era strapieno e ci siamo tutti accomodati in breve tempo. Accanto a me c’era una ragazza di Hong Kong che ha passato tutte le 11 ore a tirare sù col naso… ma un fazzoletto era troppo? Io ero rimasto che i giapponesi non vogliano soffiarsi il naso in pubblico, ma i cinesi? Mah, sono tutti matti.

Tra un tentativo e l’altro di dormire ho visto due film: Dark Shadows e To Rome with Love ed entrambi mi sono piaciuti molto. Nel primo Tim Burton è tornato ad uno stile canzonatorio ma non scioccone e anche se la trama è piuttosto scarna gli attori e la regia la rendono valida. Nel secondo Woody Allen torna alla commedia un po’ assurda mescolando lo stile americano a quello italiano ottenendo un mix nè troppo autoreferenziale nè troppo volgare.

Come si vede dal trailer il film di Woody Allen ha molte parti in italiano e sono convinto che l’unico modo per godersele davvero sia vedere il film in originale. Ho paura di cosa abbiano fatto in traduzione, con tutti che parlano italiano ma non tutti che si capiscono… come minimo hanno utilizzato degli accenti locali ritrovandosi sul filo del disastro.

Se noi sfruttiamo gli accenti sicuramente Woody Allen non se ne è curato visto che Roberto Benigni ha una piccola inflessione toscana mentre Penelope Cruz una forte inflessione spagnola ma il personaggio del primo è romano mentre quello della seconda è italiano! A parte questo piccolo dettaglio per pignoli mi è piaciuto molto come il regista abbia preso in giro la stampa italiana (ma non solo) azzeccando perfettamente quello che si vede nei nostri telegiornali: notizie vuote, senza anima e una spinta verso il pettegolezzo e le conclusioni affrettate.

Atterrato a Hong Kong ho preso il mio solito treno per arrivare in centro e poi un taxi per arrivare in appartamento. Il tassista parlava e comprendeva piuttosto bene l’inglese (incredibile!) ma sembrava aver problemi con la strada da fare. Ho cercato di spiegargliela io ma ha voluto a tutti i costi chiamare la reception dell’appartamento parlando sì con l’auricolare ma facendo il numero direttamente sulla tastiera. Per un attimo mi sono visto sbiaccicato contro un autobus a due piani! Fortunatamente sono arrivato sano e salvo.

L’appartamento è dignitoso ma niente in confronto a quello meraviglioso dove ero la volta scorsa… sob sob… purtroppo era tutto prenotato e siamo andati alla ricerca di altro. Anche se più spoglio e meno curato ha tutto quello che mi serve per questo mese asiatico!

In tarda mattina – dopo aver fatto la spesa – ho visto Cristina e Mattia per una tarda colazione/brunch anticipato. Dopo quattro passi sono tornato in appartamento per riposare un po’ per reggere fino alla sera e prendere subito il ritmo giusto del fuso orario.

Himalaya Restaurant Hong Kong

Tra un rantolo e un abbiocco ho cenato in un ristorante nepalese/indiano chiamato Himalaya. Il posto è molto carino e il cibo buono anche se i piatti nepalesi non sono tantissimi e si finisce per ripiegare su quelli indiani più conosciuti. Ottime le cipolle fritte in pastella che sembrano patatine! Piccolo difetto è la lentezza nel servire e nel portare il conto. Alcuni ristoranti ti caricano il tavolo di piatti nel giro di qualche minuto, mentre altri ci mettono tantissimo e rischia di passarti l’appetito.

Piccola nota curiosa (per non perdere l’abitudine). Nel negozio di calzature vicino all’appartamento in vetrina ci sono delle scarpe nel cellophane… sembrano i divani delle nonne!!! Ma perché?!?

Cellophane Shoes

Ultima nota curiosa: mi è passato accanto un vecchietto in bicicletta che portava degli occhiali con specchiettini retrovisori incorporati! Peccato non essere riuscito a fare una foto!!!

Direi che è tutto per questo primo post. Spero di avere altre cose interessanti da raccontare a breve!

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