The Days of Anna Madrigal

The Days of Anna Madrigal

Armistead Maupin, 3 anni dopo l’ultimo libro della serie, ha scritto un nuovo episodio di Tales of the City: The Days of Anna Madrigal.

Come ho già scritto in un post precedente sono un appassionato di questa serie di libri e leggerli è come sentire le ultime novità di membri della propria famiglia. Ho scoperto dell’uscita del nono capitolo a Sydney quando sono passato al The Bookshop Durlinghurst. Il giorno stesso che è uscito l’ho subito iniziato a leggere sul mio Kindle. Ieri sera l’ho finito con due lacrimoni agli occhi.

Come tutti gli altri libri la storia è ambientata nello stesso anno in cui il libro viene scritto, in questo caso il 2013. I personaggi originali sono anziani ma ancora capaci di regalare emozioni grazie anche all’aiuto di nuovi conoscenti, amici e amanti. Come sempre Armistead Maupin recupera pezzi di trama dal passato e li unisce perfettamente ai nuovi intrecci.

Questo libro è particolarmente orientato al passato grazie alla mitica Anna Madrigal ex proprietaria degli appartamenti al 28 di Barbary Lane. A 92 anni Mrs. Madrigal non ha perso il suo stile e con l’aiuto di Brian (ex inquilino) intraprende un viaggio nel suo passato che per il lettore è inframezzato da ricordi di decine di anni fa.

Spoilers

Le parti dedicate a quando Anna – allora Andy – era giovane sono le mie preferite. Negli otto libri precedenti si raccolgono tanti piccoli pezzi di informazione ma solo adesso l’autore ha finalmente fatto ordine. Tranquilli, non tutto è svelato, Anna Madrigal sarà sempre e comunque un mistero ma almeno un mistero con qualche pezzo della mappa finalmente visibile. Finalmente si capisce il fattore scatenante della sua fuga dal Blue Moon di Winnemucca ed è una storia molto toccante e molto ben raccontata. In altri libri Armistead Maupin si è un po’ lasciato andare al sensazionalismo e al voler colpire il lettore mentre qua traspare un grande affetto verso il suo personaggio e forse un desiderio di darle un passato tridimensionale che si merita.

Anna Madrigal

Un personaggio del passato è Lasco, un giovane ragazzo di Winnemucca. La sua figura con tutta la sua tragicità è emblematica di un modo di essere omosessuali in un periodo ed un background non pronti ad accettarlo. Il suo finto machismo, il suo modo di innamorarsi e la sua fragilità colpiscono al cuore. I miei lacrimoni erano quasi tutti per lui.

Michael Mouse è un altro personaggio che adoro, è sempre stato il mio preferito tra gli inquilini. Anche per lui mi si sono gonfiati gli occhi quando – come tanti libri fa – sembra non farcela. Il suo rapporto con Ben, di molti anni più giovane di lui, è impregnato di quel romanticismo razionale che fa sorridere ma che è anche una colonna portante solidissima della loro relazione.

Senza che sia scritto chiaramente alla fine del libro sembra proprio che Anna Madrigal muoia. Per qualche pagina sembra che tutti gli inquilini ancora vivi stiano per trovarsi per salutare la vecchia padrona di casa, quasi un tributo scritto ad una persona straordinaria. Armistead Maupin fa però qualcosa di speciale, perfettamente in linea col personaggio. Fa dire ad Anna questa frase quando Brian cerca di recuperare gli altri ad ogni costo: There’s no tidying up to be done. What I mean to say is… I’ve said all I need to say to each and everyone of you. It’s in you now for good.

Non è una scena strappalacrime gratuita. Anna Madrigal non sta male in quel momento, non sono gli ultimi respiri di vita prima dell’oblio. E’ un dato di fatto, è il suo modo filosofico di pensare: quello che conta sono gli anni assieme, non le ultimissime parole o gli ultimissimi gesti.

Il suo giro sulla strada dei ricordi è esempio di questa filosofia. Le rivelazioni che fa al figlio di Lasco non hanno il sapore delle scuse ma la volontà di chiarire come sono andate le cose. Non c’è senso di colpa – quello lo ha già vissuto anni prima – c’è anzi la voglia che le sue azioni, per quanto egoiste o vendicative fossero, non muoiano con lei. Possono essere shoccanti, cambiare la vita di una persona sconosciuta ma comunque devono essere ricordate. Come in una catena di avvenimenti non si può nascondere un anello, senza quell’anello non si sarebbe completi. Quello che si è è la somma di tutto quello che è accaduto, di tutti gli anelli. Di qualcuno si andrà più orgogliosi, di altri meno ma sono comunque lì, tutti assieme.

The Days of Anna Madrigal è un bellissimo libro da leggere dopo tutti gli altri. E’ una perfetta continuazione di una storia lunga quasi quarant’anni. Sarà veramente l’ultimo? Se fosse per me non smetterei mai di leggere le storie di Barbary Lane ma gli anni passano anche per i personaggi inventati… purtroppo.

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