Mercoledì scorso io, Cristian e alcuni amici siamo andati a vedere La Famiglia Addams al Teatro della Luna. Devo dire che non partivo particolarmente entusiasta, lo spettacolo a Broadway aveva subito mille riscritture perché non piaceva e alla fine è rimasto in scena un paio d’anni. Lo dico subito: questa edizione italiana non sistema i problemi, anzi ne aggiunge degli altri…
Ma procediamo con ordine e vediamo un piccolo clip dello spettacolo (che forse è anche la canzone più carina):
Da questo punto in avanti inizia ad essere svelata la storia che è di una banalità incredibile: Mercoledì si innamora di un ragazzo normale e si vuole sposare subito con lui. Seguirà l’incontro delle due famiglie, un litigio tra Gomez e Morticia e la scoperta (attenzione!) che tutti sono un po’ strambi e che alla fine si può andare d’accordo. Gli strani sono normali e i normali sono strani, la vita moderna ci allontana da noi stessi e lo Zio Fester è in costante fattanza.
Vi giuro che la storia è veramente tutta qua… incredibile. Purtroppo anche la parte musicale lascia molto a desiderare. Alla fine sono due le canzoni carucce (quella del video e una cantata da Morticia) mentre le altre sembrano già sentite e sparano di acuti solo per farle sembrare dei virtuosismi.
La traduzione italiana affossa quel poco che poteva esserci di buono nel libretto originale, Stefano Benni non è riuscito nel miracolo. Le canzoni sono una sequela di rime baciate e verbi all’infinito. Si annoiano anche gli attori con un materiale del genere!
Parliamo ora degli interpreti. Elio mi è piaciuto molto perché è riuscito a lasciare da parte il suo solito personaggio e a fare un Gomez molto simpatico e credibile. Nutrivo qualche speranza verso Geppi Cucciari ma purtroppo non è assolutamente all’altezza. Prima di tutto non si può interpretare Morticia con un accento così marcato e poi sembra a disagio sul palcoscenico, si muove il minimo indispensabile e con pochissima naturalezza. La sua colpa maggiore è che non riesce a trasmettere neanche un po’ di sensualità che è invece è tipica del personaggio. Non è una grandissima cantante ma si arrangia anche perché secondo me le hanno semplificato le canzoni.
Il momento più basso della povera Geppi è il tango che balla con Gomez verso le fine dello spettacolo. Sappiamo tutti quanto importante sia questo ballo per i due personaggi e la tensione erotica che deve trasparire. Pare che Geppi si sia allenata per 6 mesi solo per quella scena e… è un disastro! Il ballo dura praticamente 30 secondi, è lentissimo e nei suoi occhi puoi vedere il terrore e le sue labbra praticamente contano i passi sperando di andare a ritmo…
Il resto del cast è molto in gamba essendo tutti performer professionisti. Purtroppo i ruoli sono quelli che sono e non hanno modo di eccellere. Il vero imbarazzo è Zio Fester, non come attore ma proprio come personaggio. Come scrivevo prima sembra costantemente in fattanza, lungo tutto lo spettacolo fa dei siparietti che non fanno ridere e sembrano buttati lì solo per occupare il tempo. Forse sono stati messi per divertire i bambini (che per qualche motivo vengono portati a vedere questo spettacolo per poi annoiarsi terribilmente) ma sono atroci e rendono il tutto più odioso.
Fermata successiva: costumi. La produzione ha come sponsor Swarovski che ha riempito di brillanti tutti gli abiti di scena. Il risultato è che sembra di avere in palcoscenico tante palle di Natale brilluccicose. E’ sopportabile per Morticia, ma gli altri proprio no!
Parliamo un po’ di scenografie. Alcuni elementi sono ben fatti ma sono sempre gli stessi che vengono riciclati in continuazione. Quattro lapidi, un coccodrillo, due scheletri e orrende pareti con carta da parati viola che servono come tappa buchi. Tutto sommato le scene sono la parte meno peggio e ho detto tutto.
In conclusione posso dire di NON andare a vederlo. Gli elementi positivi sono talmente pochi che non meritano il (costoso) prezzo del biglietto. La produzione si deve essere fatta esaltare dalla presenza della coppia Elio-Cucciari ma il materiale originale è troppo brutto e la scarsa qualità delle produzioni italiane non poteva certamente risollevare uno spettacolo destinato al dimenticatoio.
Grazie ai nomi dei protagonisti il teatro era piuttosto pieno ma al momento degli applausi finali non c’era alcuna energia da parte del pubblico, si erano veramente annoiati tutti. Usate i soldi del biglietto per vedere qualcosa di meglio!