Matthew Bourne’s Swan Lake

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Matthew Bourne's Swan Lake Logo

Settimana scorsa io e Cristian siamo nuovamente andati a teatro per uno spettacolo che inseguivo da anni e che finalmente ho raggiunto: Matthew Bourne’s Swan Lake.

Si tratta di una rivisitazione moderna e a tinte gay del balletto classico per eccellenza sulle splendide musiche di Tchaikovsky. Il coreografo inglese Matthew Bourne inizia il suo lavoro partendo da una domanda piuttosto semplice: cosa succederebbe se il principe incontrasse un cigno maschio invece di uno femmina? Cosa succederebbe se i due personaggi fossero dello stesso sesso?

La domanda è facile ma ha dei risvolti profondi sia per quello che solitamente ci raccontano i balletti classici che per la difficoltà di costruire una storia credibile partendo da questo elemento di discrepanza. La storia evolve mantenendo alcuni elementi dell’originale ma spingendo molto l’attenzione sul vissuto psicologico dei personaggi principali. Vediamo quindi di capire la storia inventata da Matthew Bourne.

Il personaggio principale è un Principe dall’aspetto giovane, direi nella tarda adolescenza che vive con difficoltà gli obblighi del suo ruolo. Ha tutti gli agi che una persona può desiderare ma gli impegni della sua posizione lo annoiano e soffre particolarmente per come viene trattato da sua madre.

Swan Lake Prince

La Regina infatti è una figura algida, quasi castrante nei confronti del figlio, più interessata ai giovani soldati con i quali si accompagna che non alla felicità dell’unico figlio. Non riesce ad esprimere affetto e quando lui cerca conforto lei si allontana imbarazzata. E’ un personaggio cresciuto in un mondo di regole ma a fare le spese di questa rigidità sarà il Principe.

All’inizio dello spettacolo lo troviamo nel suo letto regale ma il suo sonno è turbato da una visione che non riesce a comprendere: un cigno maschio che balla muovendo le ali verso di lui. Svegliato dal turbamento cerca conforto nella Regina che però non sa come tranquillizzarlo. Seguirà un noiosissimo giorno di impegni formali e l’unico aspetto positivo per il Principe è quando incontrerà una ragazza un po’ scioccona ma che sembra sinceramente interessata a lui.

I due iniziano ad uscire assieme ma la Regina non è per niente contenta, non la giudica all’altezza. La situazione si fa insostenibile quando una sera a teatro (a vedere un balletto, per giunta) la ragazza si comporta in maniera così indecorosa che anche il Principe deve allontanarsene.

Tornato a palazzo si mette bere guardando la propria figura riflessa nello schermo. La madre lo trova in queste condizioni e rimane scioccata. Il Principe allora cerca nuovamente il suo conforto e quando non lo riceve la costringe ad un pas de deux carico di rabbia e tensione. Neanche questo scioglie la Regina e così il Principe esce da palazzo e scappa verso un bar.

Qua continuerà a bere e dopo aver attaccato dei marinai viene cacciato dal locale. Fuori vedrà una scena che lo porterà ancora di più alla disperazione: il segretario privato della Regina sta dando dei soldi alla ragazza con la quale usciva. Anche l’unica persona che credeva gli stesse vicino per affetto lo faceva per finta. Un’altra visione di cigni gli appare e sempre più sconvolto scappa fino a raggiungere la sponda di un lago.

A due passi dalla riva scrive una lettera di suicidio e inizia a correre verso l’acqua nera. All’improvviso uno stormo di cigni maschi si alza in volo e rallenta la sua corsa. I cigni sono rappresentati da ballerini a torso nudo che lo circondano senza permettergli però di avvicinarsi.

Swan Lake Swans

All’improvviso appare anche il capo dei cigni, uno splendido cigno bianco. Il Principe ne è istantaneamente attratto e cerca di ballare con lui. Passo dopo passo il cigno accetta il ragazzo e finiscono per ballare un passo a due molto tenero e affettuoso.

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Arriva il giorno e il Principe si sveglia vicino al lago felice come non è mai stato. Recupera la lettera di suicidio e la straccia.

Swan Lake

Il giorno successivo c’é una grande festa a palazzo e il Principe vi partecipa senza troppo entusiasmo ma con ancora nel cuore gli accadimenti della notte precedente. Dopo una serie di balli formali appare uno Straniero che somiglia al cigno bianco dei suoi sogni. Questo personaggio ha una grandissima carica erotica e flirta con tutte le donne presenti, compresa la Regina.

Il Principe sconvolto dalla presenza di quello che crede essere il suo cigno cerca di attirare la sua attenzione ma da lui riceve solo scherno. La salute mentale del giovane comincia a vacillare e in un sogno ad occhi aperti immagina di ballare una danza sensuale con lo Straniero. Quando si sveglia da questa visione vede che l’ospite misterioso sta invece ballando con la Regina e sempre più frastornato estrae una pistola e cerca di ucciderlo. Il segretario privato si muove di anticipo e spara al Principe che però viene salvato dall’intervento della sua ex ragazza che muore al posto suo. Forse un po’ di affetto c’era davvero…

Il Principe ha perso ogni controllo e viene chiuso in un manicomio dove cercano di guarirlo con l’elettroshock. Dopo la terapia torna nelle sue stanze dove ancora una volta viene tormentato da una visione. Immagina lo stormo di cigni che vola nella sua stanza attaccandolo. Cerca il suo cigno bianco ma lui non c’é fino a quando non appare attraverso le coperte dei suo letto. Il magnifico cigno è ferito, gli altri sono gelosi della sua preferenza per il Principe e attaccano entrambi cercando di dividerli. Il cigno bianco protegge il Principe finché può ma alla fine soccombe all’attacco.

Il Principe sfrutta le sue ultime energie per tornare sul letto dove morirà poco dopo. La Regina appare sulla porta e capisce che il suo unico figlio non ha retto alla fatica mentale e si è lasciato morire. In un raro segno di emozione piange il figlio abbracciando il suo corpo.

Non tutto è triste, lo spettacolo lascia un segnale di speranza: una visione dello spirito del cigno bianco che abbraccia affettuosamente lo spirito del Principe.

 

Ecco il resoconto del balletto, come vedete alcuni elementi vengono ripresi dall’opera originale (il Principe, la dualità tra cigno bianco e cigno nero) ma molti aspetti sono nuovi, più moderni. La sensualità ha un ruolo molto importante e sono i personaggi maschili a portarla avanti con quelli femminili (la Regina fra tutti) ad approfittarne.

I sogni e le visioni del Principe ci raccontano la sua vera natura. Inizialmente lo turbano perché non comprende la propria omosessualità ma poi grazie al cigno bianco abbraccia il proprio essere e vive un momento di grande felicità. Finalmente in pace con se stesso deve affrontare il mondo esterno: la crudeltà dello Straniero, le risa nei nobili invitati alla festa e la lontananza della madre che ballando col cigno nero sembra portagli via ciò che lui ama. Dall’altra parte farà anche i conti con la gelosia degli altri cigni e sentendosi attaccato da tutti i fronti soccomberà alla morte.

Noi persone omosessuali non possiamo che rimanere colpiti da questo spettacolo. Alcuni elementi sono parte delle nostre storie personali e il misto tra grande felicità per aver fatto pace con noi stessi e la paura del mondo esterno fa suonare delle corde dentro tutti noi. Purtroppo il Principe non supera la crisi e nonostante la visione finale che restituisce un po’ di speranza si esce da teatro con gli occhi gonfi di lacrime.

I ballerini sono tutti straordinari e non si può che restare a bocca aperta davanti a tutti i cigni che danzano a torso nudo con il loro fisico statuario. Il mio sogno sarebbe che Roberto Bolle facesse un coming out definitivo portando il ruolo del cigno bianco / Straniero direttamente alla Scala di Milano! Come facciamo a far esaudire questo sogno? Chiediamo un miracolo?

Anche le sciurette nel pubblico hanno colto la prestanza dei ballerini. Una stava camminando dietro di noi proprio mentre uscivamo da teatro e stava dicendo al marito: “Inizialmente sono rimasta un po’  così per via degli elementi moderni, temevo di annoiarmi, di addormentarmi. Poi però lo spettacolo mi ha presa, sì, mi ha proprio presa!” Dentro di me pensavo: “Sì, ti ha presa la voglia di minchia, altro che!”

Per concludere vediamo due aspetti tangenti allo spettacolo. Per chi come me fosse appassionato del film Billy Elliot c’é una chicca da non perdere. Alla fine del film il fratello e il padre di Billy vanno a Londra per vederlo ballare. Dall’abito di scena si capisce che il suo ruolo è proprio il cigno bianco di Matthew Bourne’s Swan Lake:

L’autore dello spettacolo qualche giorno fa in un’intervista al Guardian ha parlato della mia adorata Angela Lansbury. Non posso non riportare quello che ha detto!

When I was 13, my mum took me to see Angela Lansbury in Gypsy. It was 1973, and all I could think about was that I was going to see the woman from Bedknobs and Broomsticks. I took along my souvenir brochure from the film for her to sign and hung around the stage door before the show. I remember Angela signing it and saying: “Oh, this show is very different to that film. I hope you enjoy it.” It was an indication of her versatility, even then.

Her performance changed my life. She was incredible as Mama Rose: strong, almost frightening. She made her entrance from the back of the stalls. I have this vivid memory of sitting there, watching her, just a few feet away. It was a lesson in the fact that musicals needn’t just be fun, fun, fun. Sometimes there can be something deeper. This, I realised, was the world I wanted to work in.

The word “reinvention” is used a lot today, about the Madonnas, Chers and Lady Gagas of this world, but usually it just means dressing differently. Angela, however, is a woman who has properly reinvented herself several times. She began in the movies: at 18, she starred in 1944’s Gaslight and was nominated for an Oscar. She plays a maid whose mistress, Ingrid Bergman, is convinced her husband is trying to drive her crazy. Angela manages to imply that her character is colluding in this, even though she isn’t – it’s all in Bergman’s head, and suggested by Angela’s performance. Straight away, you can see that this is someone with enormous talent, not just a pretty girl who got the part because she looks great.

In The Picture of Dorian Gray a year later, she looks absolutely beautiful and gets another Oscar nomination. After that, they don’t know what to do with her: she does MGM musicals, bits and pieces, costume drama. Eventually, she tries the stage and becomes this enormous star. She finds she can sing and dance – and becomes probably the most revered performer in musicals.

Today, Angela’s best known for her TV career, for Murder, She Wrote, but that kind of passed me by. It’s not her pinnacle. I love the fact that, at 89, she’s still so energetic and forward-looking. She’s just finished Blithe Spirit in London’s West End and didn’t miss a single performance. Now she’s planning an American tour and thinking about her next show. Working on the stage is tough, and she’s the real thing. That’s the joy of it: the total commitment of someone who refuses to grow old.

I’ve met her a couple of times. The first time was at the Olivier awards a few years ago. She’d read an interview in which I’d mentioned her and put it in a frame at home. Apparently, the first thing she said when she got off the plane on her way to the awards was: “Will Matthew Bourne be there?” I was and we met, which was a thrill, and then she came to the New York opening of my version of Sleeping Beauty.

Has she influenced my work? Her spirit has. She gives a lot on stage: I can’t imagine she would ever phone in a performance, or give a weak matinee turn, and I’ve seen many big stars do that. You get very disappointed when they don’t live up to their reputations. But Angela never seems to disappoint.

Con questo concludo questo lungo post. Matthew Bourne’s Swan Lake gira per tutto il mondo, ovunque siate andate a vederlo, è uno dei più bei spettacoli che abbia visto!

Comments

  1. Semer

    Grazie del consiglio! Sembra una trama piuttosto complessa. Credevo si trattasse di un rivisitazione “un passo avanti” rispetto a quella classica di Nureyev nella quale già si poteva interpretare un certo senso di “omosessualità” repressa. Ma in realtà si tratta di tutt’altra cosa, a quanto ho capito.
    Se anche da queste parti dovessero programmarlo, ci andrei volentieri.
    Ciao,
    S.

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