
Trovandomi a Londra ne volevo approfittare per fare qualcosa di culturale, come mia abitudine. Invece di andare a teatro questa volta ho scelto di andare al cinema a vedere un film che mi interessava molto: The Imitation Game con Benedict Cumberbatch.
Si tratta di un film storico che racconta la vita di Alan Turing, il genio della matematica che riesce a decifrare il codice Enigma e ad aiutare gli alleati a vincere la Seconda Guerra Mondiale. Il film percorre la storia di Alan Turing dal suo ingresso nel team di crittoanalisti al servizio di sua maestà fino alla sua morte nel 1954.
Il film è un omaggio ad genio incompreso che con il suo coraggio intellettuale ha cambiato le sorti di tutto il continente europeo. Secondo alcuni studi il suo lavoro sul codice Enigma ha fatto finire la guerra con almeno due anni di anticipo e salvato oltre 14 milioni di vite.
Come mai si sente così poco parlare di lui? Non sono molti i testi (soprattutto scolastici) a parlarci di questa figura, com’è possibile che si parli così raramente di un uomo che nel suo campo ha ottenuto così tanto? Ebbene Alan Turing è stato cancellato per anni dalla storia per colpa del segreto militare ma soprattutto della sua omosessualità.

Secondo molti biografi Alan Turing era un personaggio eccentrico, con lui era difficile lavorare e non teneva troppo nascosta la sua omosessualità nonostante fosse ancora un reato penale in Inghilterra. La somma di tutti questi aspetti ed una brutta storia di marchette che hanno cercato di incastrarlo lo ha fatto arrestare e processare. Non poteva avere nessun aiuto dai militari e il suo non essere molto amato non ha deposto a suo favore ed è stato quindi condannato per indecenza. Ha preferito la castrazione chimica alla prigione e le cure devastanti di ormoni lo hanno portato al suicidio quando aveva solo 41 anni.
Dopo alcuni decenni il segreto militare è stato sollevato e il mondo ha potuto cominciare a comprendere questo genio e quanto il mondo abbia perso a causa di una morte così prematura. Nel 2013 la Regina Elisabetta II ha ufficialmente perdonato Alan Turing restituendo dignità ad un uomo straordinario.

Il film è molto ben realizzato ed estremamente dignitoso nel modo in cui racconta Alan Turing. Trattandosi di un film storico il ritmo è piuttosto lento ma non risulta mai noioso. Alcune critiche sono state sollevate sull’esattezza storica ma credo che il regista e lo sceneggiatore non si siano scostati di molto dalle informazioni a disposizione. Quello che secondo me conta è l’approccio che si ha e il rispetto verso un periodo storico complesso. Da questo punto di vista il film è un capolavoro.

Tutto il cast è eccellente ma sopra di tutti spunta un attore che negli anni ha dimostrato di essere tra i più grandi di tutti: Benedict Cumberbatch. La sua interpretazione di Alan Turing è magnifica e merita assolutamente un Oscar. Questo attore è incredibile, riesce a rendere straordinario tutti i ruoli che interpreta.

In Italia il film uscirà a inizio anno e spero abbia una distribuzione tale da permettere a quante più persone di vederlo. Non è una film sulla guerra o sull’omofobia o sull’ingiustizia. E’ un film sulla dignità umana e sul valore che gli uomini hanno qualunque sia il loro modo di essere.
Un frase più volte citata durante il film riassume bene il concetto: Sometimes it is the people no one imagines anything of who do the things that no one can imagine. Con questa frase finisco il post e suggerisco di nuovo a tutti di andare a vedere questo film!
Update – 05 Jan 2015
Ieri sono andato a rivedere il film in italiano assieme a Cristian. Mi sono commosso anche questa seconda volta ma sono rimasto negativamente colpito dal doppiaggio del personaggio principale. Come ho scritto qua sopra la recitazione di Benedict Cumberbatch è pazzesca soprattutto per il modo in cui parla nell’interpretazione di Alan Turing.
In italiano invece gli è stata data una voce da maschione da film d’azione con solo alcune scene in cui la fragilità del matematico viene realmente fuori. Non posso credere che non abbiano trovato un doppiatore all’altezza, sospetto che non ci abbiano prestato abbastanza attenzione.
Basta vedere i trailer nelle due lingue per capire di cosa sto parlando… è veramente un peccato.
Update – 01 Apr 2015
Nella recensione del film avevo scritto che non sapevo quanto gli sceneggiatori si fossero scostati dagli eventi reali. Dopo aver letto un libro biografico su Alan Turing ho le idee un po’ più chiare.
Il libro in questione si chiama Alan Turing: The Enigma scritto da Andrew Hodges. Si tratta di un resoconto piuttosto lungo e dettagliato della vita del matematico inglese. Attraverso queste pagine si capisce che effettivamente gli sceneggiatori si sono un po’ discostati dai fatti reali ma che la sostanza è rimasta la stessa.
Ovviamente il film riassume molto i fatti e si permette anche di inventare qualcosa. L’invenzione è più una licenza poetica che serve a spostare elementi da un periodo all’altro. Un esempio è il rapporto tra Alan Turing e il suo amico Christopher Morcom. Col passare degli anni dopo la morte dell’amico Alan comprende il tipo di sentimento che provava per Christopher. Sembra meno evidente che già lo comprendesse quando erano assieme a scuola.
Per chi fosse interessato a leggere il libro devo permettermi di fare una breve recensione. I fatti sono tutti descritti con grandissima precisione ma l’autore sembra più interessato a mettere tutto in fila piuttosto che farli comprendere al lettore.
Un esempio sono le persone che gravitano attorno ad Alan Turing. Vengono descritti una volta soltanto e da quel momento ogni riferimento viene fatto semplicemente al loro nome e non al loro ruolo. Magari passano 300 pagine e un nome citato una volta sola viene riproposto senza alcun aiuto per chi naviga queste lunghe pagine.
Un altro aspetto è il passaggio repentino da una parte più storica ad una più filosofica. E’ come se stessimo seguendo il pensiero di una persona così come arriva, senza un vero editore che mette tutto in ordine.
Non tutto è negativo, ovviamente. Mi è piaciuta molto la franchezza con cui racconta il mondo nascosto delle persone omosessuali nei primi 50 anni del ‘900. E’ uno spaccato di un mondo fortunatamente scomparso grazie alle leggi che hanno cancellato il reato di omosessualità.
Devo dire che la parte relativa alla sua morte mi ha fatto venire in mente una possibile spiegazione alternativa. Lui si è suicidato alcuni anni dopo la castrazione chimica durata due anni. A quel punto era nuovamente un uomo libero – anche se con la fedina penale sporca – ma aveva ripreso il suo lavoro senza grandi conseguenze.
Le persone omosessuali erano mal viste dalle autorità perché facili bersagli di ricatti. Una persona come Alan Turing, che era a conoscenza di tantissimi segreti sia inglesi che americani, era in una posizione scomoda. E’ vero che si era dimostrato solido contro il ricatto (la sua omosessualità era un segreto per pochi) ma il pensiero comune lo vedeva come un anello debole.
Non voglio sembrare un cospirazionista ma mi viene il dubbio che sia stato ucciso proprio per tutto quello che sapeva. Il suo processo per atti osceni e la sua morte hanno avuto poco seguito sui media inglesi, come se ci fosse stato qualcuno che è riuscito a stemperare la curiosità su avvenimenti che facilmente attraevano del pettegolezzo morboso.
Forse solo Jessica Fletcher avrebbe potuto risolvere questo caso. Resta comunque l’amarezza di aver perso prematuramente una mente geniale non solo nell’ambito dell’informatica.