Jurassic World

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22 anni dopo il mitico primo film, settimana scorsa è uscito in tutto il mondo Jurassic World, quarto capitolo della saga. Il primo weekend nelle sale è stato un successo clamoroso e io e Ivan siamo subito andati a vederlo.

Ho scritto saga ma in realtà non si tratta di una vera e propria serie di film strettamente connessi. Il primo è sicuramente un capolavoro nel suo genere, ricordo ancora l’emozione all’uscita dalla sala dopo averlo visto al cinema nel 1993. Il secondo era carino ma – un po’ come il libro di Crichton – non al livello del primo. Il terzo invece era prioprio triste, un modo per spremere gli ultimi spiccioli dai successi precedenti. Dove si posiziona questo quarto capitolo? Esattamente 22 anni dopo il primo ignorando totalmente gli altri due film. Per questo motivo non possiamo realmente parlare di saga ma possiamo focalizzarci solo su due film su quattro.

Dopo i seri problemi di sicurezza il parco ha finalmente aperto attraendo orde di bambini entusiasti. Rispetto allo stile del Jurassic Park, Jurassic World è più grande, più tecnologico, più impressionante e anche le attrazioni – i dinosauri – devono esserlo. Per questo motivo è stato deciso di creare geneticamente una nuova specie, così da aumentare l’interesse mondiale e conseguentemente i profitti. Tutto questo ci viene velocemente raccontato anche dal trailer:

Ovviamente qualcosa deve andare storto, altrimenti non avremmo un film. Ci troviamo quindi davanti ad un dinosauro grande, grosso e cattivo a spasso per l’isola. I vari personaggi reagiranno in modo diverso e affronteranno a modo loro la sfida per riportare tutto a posto, qualora fosse realmente possibile.

Prima di entrare nel dettaglio vediamo la mia reazione iniziale. Ho trovato la prima metà del film piuttosto lenta e sottotono. Ci vengono presentati i personaggi principali e il parco ma già sappiamo di cosa si tratta, non c’é quella sorpresa nel vedere dinosauri vivi. Si parla di marketing, investimenti, sponsor ma si fa fatica ad essere realmente interessati al Jurassic World e la sua operatività quotidiana. Tutto sembra andare perfettamente e non c’é più quella sensazione di pionieri che scoprono i limiti della scienza.

Anche la creazione della nuova specie di dinosauro – l’Indominus Rex – ci viene raccontata come semplice ed immediata. Hanno deciso di creare un nuovo dinosauro e lo hanno fatto e via. Nessun ostacolo e nessuna indecisione.

La seconda parte del film migliora decisamente e si comincia ad affezionarsi ai personaggi e alla storia. Questo cambio di passo salva il film e con un paio di giorni per ripensarci posso dire che non è affatto male anche se piuttosto lontano dal primo.

Alcuni temi tornano dal passato, tra cui quello che la natura vince sempre, scoprendo strade completamente inaspettate. Non ricompare Ian Malcolm (tra il primo e il secondo film ha avuto abbastanza sfortune) ma un paio di suoi libri si possono notare di sfuggita. Se fosse presente avrebbe molte cose interessanti da dire su come gestiscono il parco!

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Prima di parlare di argomenti a rischio spoiler vediamo i due protagonisti. Chris Pratt è Owen, ex militare bono come il pane che gestisce un progetto di ricerca sul campo con quattro velociraptor. Spavaldo, facilmente irritabile e poco avvezzo alle perdite di tempo è il classico macho dal cuore tenero. Un po’ Indiana Jones e un po’ Starlord (chiaramente). Colpisce subito e si fa amare dal pubblico.

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Chris Pratt è riuscito a prendere spunto dal suo personaggio in Guardians of the Galaxy senza fare una copia esatta. I due personaggi sono ben distinti ma hanno entrambi un luccichio ironico negli occhi.

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Accanto a lui troviamo Bryce Dallas Howard nel ruolo di Claire, donna in carriera che gestisce il parco. Da algida manager emotivamente distaccante riuscirà pian piano a convincerci. Il suo cambio caratteriale è forse un po’ troppo repentino ma in un film d’azione non possiamo giocare troppo ai piccoli psicologi.

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Un aspetto curioso del suo personaggio è che dall’inizio alla fine indossa delle scarpe col tacco assolutamente inadatte agli ambienti naturali e un po’ selvaggi di Isla Nublar. Non sono stato il solo a farci caso, tanto che è stato argomento di scherno in una puntata del The Late Late Show with James Corden:

Inutile negarlo: Chris Pratt è fantastico anche mentre saltella con carpe rosse da battona!

C’è una scena durante il film che mi ha fatto morire dal ridere anche se l’ilarità non era assolutamente voluta. Owen e Claire devono attirare un dinosauro e per farlo fanno calare nella gabbia attraverso una gru un grosso pezzo di carne bovina. Niente di speciale se non fosse che la frase per chiedere agli inservienti di procedere sia “cala il manzo!”

Spoilers

Nella mia testa mi sono immaginato un ragazzotto tutto muscoloso, con addosso delle attillatissime mutande AussieBum che viene calato con i piedi legati al gancio della gru il tutto con Lady Gaga in sottofondo. Internet, aiutami tu e crea immediatamente questa immagine frocissima!!!

Dopo questo momento scioccone torniamo a parlare del film con maggiori dettagli. Alcuni aspetti della storia sono troppo poco dettagliati e rovinano in parte l’atmosfera. Uno dei problemi maggiori è l’Indominus Rex, ovvero la nuova specie creata in laboratorio.

Per crearlo sono stati usati parti di genoma di altri animali così da fornirgli vantaggi adattativi. Vengono citate le seppie e le raganelle. Finirà che dalle prima prenderà il mimetismo e dalle seconde la capacità di non emettere raggi infrarossi regolando la temperatura corporea. La cosa assurda è che i grandi scienziati che lo hanno creato non hanno pensato che avrebbe potuto ereditare questi tratti e sembrano non averli neanche notati una volta che il dinosauro è nato.

Siamo un po’ al limite della credibilità. Molto meglio sarebbe stato ammettere di aver aggiunto alcuni tratti proprio per renderlo più pauroso (mimetismo) e nella manipolazione genetica aver attivato altri tratti indesiderati (gestione delle temperatura.)

Da qua si passa ad un altro problema, l’Indominus Rex è troppo intelligente, o meglio ha un’intelligenza troppo umana. Posso capire che l’istinto lo possa spingere ad usare la capacità di cambiare colore, ma come può imparare a raffreddare il suo corpo per sfuggire alle telecamere di sorveglianza?

Allo stesso modo è assurdo che arrivi a tendere una trappola fingendo di essere scappato dal recinto solo per far entrare delle guardie che poi spaventate apriranno l’unica porta grande abbastanza per farlo fuggire verso il parco… Un’intelligenza così raffinata e umana è troppa secondo me. Un conto è l’astuzia dei velociraptor – riconducibile a tecniche sociali di caccia – e un altro un mostro di decine di tonnellate che la sera legge Proust davanti al caminetto.

Forse era meglio trovare una scusa più credibile per la sua fuga. Anche un boicottaggio interno sarebbe stato meglio. Il rischio era sì di avvicinarsi troppo al primo film (Dennis Nedry e i suoi embrioni) ma ci sarebbe stato anche un personaggio perfetto per fargli fare una simile pazzia: Hoskins di cui parlerò tra non molto.

Rimanendo nell’ambito intelligenza ho apprezzato un discorso fatto da Owen riguardo al nuovo dinosauro. Lui sottolinea come un dinosauro tenuto in gabbia, senza alcuna esperienza sociale e nutrito con una gru (cala il manzo!) rischi di essere un animale poco stabile psicologicamente. Certo, stiamo di nuovo un po’ esagerando, ma l’ho trovato un bel messaggio che si ricollega al suo lavoro con i velociraptor e ad alcuni aspetti dello scontro finale.

Parliamo un attimo di Hoskins, un personaggio antagonista portato sullo schermo da un irriconoscibile Vincent D’Onofrio. Immaginate il classico personaggio ex militare che ora lavora per un’azienda privata e vota repubblicano. Ecco, questo è il personaggio, disposto a sfruttare la crisi per corroborare le proprie idee e ambizioni. L’ho trovato un po’ troppo esagerato anche perché da un farabutto di questo calibro mi sarei aspettato un ruolo più attivo nello sviluppo dell’emergenza.

Il film ha subito molte riscritture e avuto problemi prima di iniziare la produzione e qualcosa si nota. Nelle pieghe della sceneggiatura c’é un accordo segreto tra il Dr. Wu (lo scienziato alle spalle degli studi genetici del parco e unico attore a tornare dal primo film) e Hoskins. Non si capiscono i dettagli, la cosa è appena accennata ma temo ricomparirà in un ennesimo sequel.

Un altro aspetto lasciato andare è l’evacuazione dell’isola: un instante prima ci sono ventimila visitatori e poi nessuno. Far capire almeno che sono arrivate delle navi a salvarli sarebbe stato utile ed emotivamente appagante per lo spettatore.

Come al solito finisco per elencare molti aspetti negativi ma comunque dico che il film mi è piaciuto, come è possibile? Vediamo almeno un aspetto positivo: la passeggiata sulla strada dei ricordi. Noi spettatori che abbiamo visto il primo film 22 anni fa possiamo goderci tanti riferimenti alla prima pellicola. Alcune scene ad esempio sono girate nel centro visitatori originale attualmente coperto dalla vegetazione. Ritroviamo il vetro dipinto con l’immagine del velociraptor, gli occhiali per la visione notturna e le mitiche Land Cruiser. Anche la colonna sonora riprende i temi scritti da John Williams due decadi fa e gli occhi cominciano a luccicare quasi per un effetto pavloviano.

C’è anche spazio per un po’ di ironia, ho adorato il personaggio nerd che lavora nella stanza di controllo. La scena perfettamente anti-climax quando decide di rimanere solo a lavorare e cerca di baciare le collega è meravigliosa!

Ed eccoci alla fine di questo lungo post. Difficilmente un film è una totale perdita di tempo e tutto sommato questo Jurassic World si lascia guardare, basta chiudere gli occhi su alcuni nei e godersi la corsa!

Update – 25 Jun 2015

Qualche settimana di programmazione e Jurassic World conferma il successo con più di miliardo di dollari in incassi!

22 anni fa internet non era così presente nella vita di tutti i giorni ma adesso che lo è non sono mancati meme e immagini di ogni tipo ad accompagnare la pellicola!

Ovviamente i protagonisti di queste vignette non possono che essere Chris Pratt e i mitici velociraptor. Ecco una breve carrellata di quelle che mi hanno divertito o interessato di più:

Chris-Pratt-crotch-dance
Un balletto pelvico di Chris Pratt non dovrebbe mai mancare
Owen-Pyjamas
Non fa tenerezza con questo pigiamino?
Raptor-Hes-Beautiful
Velociraptor o casalinghe disperate? La prova che la bonaggine colpisce proprio tutti!
Raptors-of-the-Galaxy
Non se ne libererà mai, dovranno fare un cross over nel seguito di Guardians of the Galaxy!

Update – 22 Jul 2015

Non è un mistero che tutti siano rimasti colpiti dalla protagonista e dalle sue scarpe col tacco ma alcuni geni hanno fatto anche un video celebrativo. Eccolo! Come dire: un’edizione speciale da non perdere!!!

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