Ieri sera io e Cristian siamo andati al Teatro Nazionale per vedere il primo spettacolo della stagione: The Blues Legend.
Si tratta di uno spettacolo diretto da Chiara Noschese che racconta la storia di sei uomini e sei donne che cercano di realizzare il proprio sogno di far musica. Ve lo dico subito: la storia è imbarazzante ma lo spettacolo ha comunque i suoi aspetti positivi.
Ecco qualche riga di presentazione direttamente dalla produzione:
The Blues Legend – il Musical, due ore di grande spettacolo, impreziosito da coreografie appassionanti, effetti speciali, una indimenticabile colonna sonora, tanto divertimento, feeling, energia, talento e una storia originale. Dodici personaggi alla ricerca di un sogno: fare musica! Ognuno di loro ha bisogno di riscattarsi da una vita che lo opprime, che lo rende infelice. Gli uomini cercano un sogno da ritrovare, un ideale che li possa rendere liberi. Le donne, più concretamente, si battono per convincere l’altra metà del cielo ad abbandonarsi alle responsabilità della vita. Due mondi diversi che si scontrano, si incontrano e si amano, mentre la musica diventa il viatico che, alla fine, li porterà alla salvezza.
Ci accompagneranno le più conosciute e importanti hit della musica rhythm’n’blues, tratte dal decennio che va dagli anni ’60 ai ’70, suonate rigorosamente dal vivo, che saranno la colonna sonora e anche l’anima della nostra storia.
I protagonisti di questo esuberante show balleranno e canteranno su musiche composte dalla combinazione di due generi musicali che nascono dal Blues: il Rhythm & Blues, appunto, e il Soul. Una miscela esplosiva che renderà impossibile non scatenarsi anche per chi è seduto in platea.
Fra i brani che saranno interpretati nel corso dello spettacolo, alcuni titoli meritano senz’altro una particolare attenzione, grandi successi come Sweet Home Chicago, Soul Man, Think, Minnie the Moocher, Gimme Some Lovin’ e l’immancabile Everybody Needs Somebody…
Raccontato così sembra la recita di fine anno dell’oratorio della periferia di Praticillo Piragna e – come ho scritto prima – la storia è veramente inutile. Definirla originale è una bestemmia, a meno che il riferimento alla friggitoria dove lavorano alcuni dei ragazzi non le voglia dare un connotato di lotta di classe, di sforzo estremo per uscire dalla povertà o qualche altra stupidata di questo tipo.
Dimentichiamo completamente la storia e focalizziamoci sulla musica e i performer. Ecco che lo spettacolo assume un aspetto nuovo. I ragazzi e le ragazze sono tutti strepitosi, i numeri musicali coinvolgenti, pieni di ritmo ed energia. Voglio elencare tutti quanti i protagonisti, se lo meritano davvero: Silvia Di Stefano, Martina Biscetti, Loretta Grace, Floriana Monici, Cristina Benedetti, Loredana Fadda, Samuele Cavallo, Lorenzo Tognocchi, Mario Acampa, Fabrizio Checcacci, Simone Colombari, Heron Borelli.
Loretta Grace (meravigliosa alcuni anni fa in Sister Act) sembrava un po’ la figlia del Corsaro Nero. A causa di un piccolo incidente aveva infatti una benda da pirata sopra un occhio. Nonostante la vista ridotta non ha perso un passo, è un’artista veramente professionale.
Lato maschietti non si può non restare colpiti da Samuele Cavallo. Voce strepitosa e fisico niente male. Perché anche l’occhio vuole la sua parte!
Nonostante fosse una prima il pubblico era partecipe e caldo, probabilmente perché molti performer di musical erano nella lista degli invitati: buona idea! Tra i VIP invece avevamo la salma di Giorgio Armani e Francesco Salvi… sì, proprio quello con la macchina da spostare…
La scenografia era essenziale ma il palcoscenico veniva animato con luci fantastiche e alcune proiezioni che però si potevano anche evitare. L’effetto era carino ma era come se avessero trovato una buona idea e continuassero ad usarla all’infinito. Anche le coreografie erano al minimo sindacale ed è un peccato perché ragazzi e ragazze sanno anche ballare!
Più che un musical lo definirei un concerto coreografato. Se si amano le canzoni Rhythm & Blues è uno spettacolo da non perdere, se invece si è alla ricerca di un musical più strutturato allora meglio aspettare Cabaret o Newsies.