The Martian

The-Martian-Andy-Weir

Qualche giorno fa ho finito di leggere un libro di fanstascienza che mi è veramente piaciuto moltissimo: The Martian di Andy Weir.

Si tratta del primo libro di questo autore ma comunque è di altissimo livello sia per lo stile che per la cura dei dettagli. Prima di procedere ecco una breve presentazione:

Six days ago, astronaut Mark Watney became one of the first people to walk on Mars.

Now, he’s sure he’ll be the first person to die there.

After a dust storm nearly kills him and forces his crew to evacuate while thinking him dead, Mark finds himself stranded and completely alone with no way to even signal Earth that he’s alive—and even if he could get word out, his supplies would be gone long before a rescue could arrive.

Chances are, though, he won’t have time to starve to death. The damaged machinery, unforgiving environment, or plain-old “human error” are much more likely to kill him first.

But Mark isn’t ready to give up yet. Drawing on his ingenuity, his engineering skills—and a relentless, dogged refusal to quit—he steadfastly confronts one seemingly insurmountable obstacle after the next. Will his resourcefulness be enough to overcome the impossible odds against him?

Ci troviamo quindi su Marte con il protagonista unico essere vivente su un intero pianeta. All’inizio del libro scopriamo tutto attraverso il giornale di bordo dell’habitat marziano, con Mark Watney che ci racconta in prima persona come intende sopravvivere su un pianeta senza ossigeno.

Quando il lettore comincia a preoccuparsi di quanto possa essere estenuante leggere solo giornali di bordo ecco arrivare anche il punto di vista della NASA e con esso del pianeta Terra. Inizierà quindi un parallelismo tra quanto accade sul pianeta rosso e su quello azzurro.

Quando dico estenuante non intendo noioso, anzi! L’autore ha dotato il personaggio principale di un carattere scherzoso e canzonatorio che rende le sue entry addirittura divertenti. Il carattere di Mark Watney non è un caso, perché quando si forma una squadra per una missione spaziale c’é bisogno anche di chi è in grado di allentare la tensione e rendere il gruppo più unito.

La paura che avevo nel leggere i suoi post era di vivere l’esperienza da un solo punto di vista e poi un richio anticlimax. Mi spiego meglio: se il giornale di bordo può essere scritto significa che l’autore è ancora vivo. Quindi all’inizio del capitolo sai già che in qualche modo Mark è sopravvissuto e stai per scoprire come. Quando entra il punto di vista della NASA questo limite scompare e man mano che si raggiunge la fine del libro l’azione non manca.

Quest’anno è stato anche prodotto il film del libro. Purtroppo non l’ho ancora visto ma ci tenevo a leggere prima di guardare. Ecco il trailer per entrare ancora di più nella strana claustrofobia di un pianeta immenso:

Come vedete la tecnologia è più avanzata della nostra ma non troppo. L’autore immagina un passo avanti tecnologico alla nostra portata e questo ci fa sognare ancora di più: sembra mancare poco ad una missione come quella raccontata nel libro (ecco, meglio se più fortunata).

Se si è appassionati di tecnologia e spazio questo libro non può essere lasciato da parte. Insisto anche nel dire che merita anche per come è scritto, è raro vedere una qualità così alta in un’opera prima.

Per concludere direi che posso riassumere tutto con una frase: molta tecnologia ma il vero trionfatore è lo spirito umano!

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