
Poco settimane fa ho scritto le mie opinioni sul copione ed ora eccomi con la recensione dello spettacolo!!! Ma prima di tutto: come ho fatto a vedere uno spettacolo sold out fino a fine 2017???
Devo ringraziare i miei colleghi di Londra che mi hanno permesso di comprare un biglietto prima che andassero ufficialmente in vendita poche ore dopo. £140 e sono diventato fiero proprietario di un rarissimo posto in platea centrale.
Prima di entrare nel merito dello spettacolo qualche istruzione per l’uso. Harry Potter and the Cursed Child è diviso in due parti di quasi tre ore ciascuna (intervallo compreso). Conviene arrivare al teatro un’ora prima dello spettacolo se non addirittura prima ancora. Quando aprono l’ingresso c’é letteralmente una coda di spettatori attorno a tutto l’edificio!
Perché arrivare così presto? Principalmente per riuscire a fare spese folli al merchandising ufficiale! Anche per quello c’é la coda ed entrare subito permette di non aspettare troppo. Comunque tutto è perfettamente organizzato ed essendo in Inghilterra la coda è gestita alla perfezione.
Cosa comprare? Certamente il copione, il programma di sala e la souvenir brochure. Non sono neanche male le spille delle case di Hogwarts ma sono le cravatte quelle che meritano di più perché ben fatte ed effettivamente utilizzabili nella vita vera. Le stesse cravatte vengono anche usate durante lo spettacolo e questo le rende ancora più speciali.

Harry Potter and the Cursed Child è riuscito a riscrivere delle regole dei teatri del West End. Solitamente gli spettatori entrano presto in teatro ma si siedono in sala all’ultimo momento mentre qui eravamo praticamente tutti seduti mezz’ora prima dell’inizio.
Durante lo spettacolo poi non si muove una mosca, tutto il pubblico è completamente preso. Nessuno si alza, o mangia uno snack o parla a bassa voce col vicino, l’attenzione è al massimo e gli unici suoni sono le risate e le altre emozioni che la rappresentazione stimola.
Come mai? Sicuramente il testo è all’altezza ma molto conta la grandissima passione verso Harry Potter e l’esclusività di questo media: siamo tutti qui e ora e difficilmente avremo nel breve periodo un’altra occasione per goderci lo spettacolo.
E’ possibile vedere le due parti in due giorni o uno soltanto. Il mio suggerimento è farlo in due giorni perché sicuramente l’impatto emotivo è tanto e diluirlo aiuta e poi perché è una scusa per stare un po’ a Londra!
Quasi tutti hanno gli stessi biglietti per le stesse repliche e si diventa quasi una famiglia. All’inizio della seconda parte ci si raccontano le impressioni sulla prima e vivere assieme questo percorso è molto coinvolgente.
Da un punto di vista teatrale conviene vedere le due parti nella stessa settimana. Questo fa sì che si abbia la certezza che gli stessi attori recitino gli stessi ruoli nelle due parti.
Del testo ho già parlato e quindi ora voglio focalizzarmi sulla messa in scena. Nessuno spoiler per ora, tranquilli!
Quello che il cast tecnico e creativo è riuscito a fare è incredibile. Ci si trova davanti a 5 ore di pura magia teatrale. Riescono a fare i trucchi più incredibili davanti a centinaia di persone e se anche si coglie qualche segreto tecnico il fascino non diminuisce. La tecnologia ha aiutato ma la maggior parte sono trucchi pratici, portati avanti dagli attori e dai tecnici: non un risultato da poco per almeno sei repliche settimanali.
Al cinema siamo abituati ai grandi traguardi della post produzione ma dal vivo si resta molto più sorpresi e in più il teatro riesce ad essere più coinvolgente. Questo spettacolo ancora di più perché in alcuni casi la magia supera la quarta parete e raggiunge direttamente il pubblico in sala.
In un ambiente di altissimo livello come il West End non si poteva che aspettarsi attori straordinari ed effettivamente è così. Devo però andare sotto la protezione dagli spoilers perché il solo sottolineare alcuni attori e i loro ruoli può dare qualche informazione di troppo.
Spoilers
Partiamo dai personaggi più classici di cui sappiamo praticamente tutto.

Jamie Parker è un interessantissimo Harry Potter. Il suo è forse uno dei ruoli più difficili anche perché in fondo i protagonisti sono la generazione successiva. A volte urla un po’ troppo ma se ci si pensa bene è perfettamente nel personaggio. Sulle sue spalle ha un peso gigantesco e lo rende alla perfezione. Non lo ricordavo ma lui è uno degli originali History Boys di Alan Bennett!

Paul Thornley è molto bravo ma forse il più sfortunato nel trio originale. Il suo ruolo è un po’ troppo sciocco e da poco spazio per mostrare le sue capacità.

Noma Dumezweni è forse una delle migliori attrici di questo spettacolo. Intelligente, divertente, perfetta nelle emozioni, una persona straordinaria. Quando era stata attaccata da stupidi razzisti perché di colore J.K. Rowling aveva risposto che era stata scelta perché la migliore per quel ruolo: aveva assolutamente ragione.

Poppy Miller è una dolcissima Ginny. Questo personaggio è sempre stato in secondo piano anche nei libri ed è un peccato. In questo spettacolo non si riscatta ma continua ad essere un importante ruolo secondario.

James Howard non è il primo Draco Malfoy ma non ha nulla da invidiare al suo collega. Molto intenso, credibile per un ruolo complesso, diviso tra la durezza ereditata dal padre e l’amore per il figlio che ha perso la madre.
Ma vediamo ora i veri protagonisti, coloro che mi hanno fatto molto pensare.

Sam Clemmett si trova in un ruolo veramente non facile. E’ un personaggio nuovo, famoso perché figlio di Harry Potter, la storia gira attorno a lui ma soprattutto è quasi sempre accanto a Scorpius che è senza dubbio il migliore dei giovani.

Anthony Boyle, la vera e straordinaria sorpresa. In pochi istanti ti colpisce, basta un suo movimento, una mezza battuta ed è subito il tuo preferito. E’ sicuramente il più bravo tra i giovani ma non escludo lo sia anche degli adulti. E’ talmente credibile nello straordinario ruolo di Scorpius che riesce a rendere carismatico chi per copione non lo è assolutamente. Non è un demerito, non ha sbagliato caratterizzazione, è solo che la sua interpretazione va diretta al cuore e si rimane agganciati a doppia cima a tutto quello che gli succede.
Harry Potter and the Cursed Child ci parla molto del rapporto tra Harry e Albus ma sospetto che in cuor suo l’autrice avesse in mente Scorpius come protagonista. Il rapporto che ha col padre non è meno intenso di quello di Albus e il suo percorso emotivo non è certo banale, anzi.

Ma quindi chi è davvero il protagonista, a chi si riferisce il titolo? Direi che Albus, Scorpius e Deplhi possano essere tutti e tre il Cursed Child del titolo. L’autrice non ha rivelato la sua opinione in merito e non dobbiamo stupircene: è lei la prima a tenere il segreto.
Passiamo ad un’altra domanda per me molto interessante: ma quindi Albus e Scorpius sono una coppia? Nello spettacolo la cosa non viene sottolineata ma resto dell’idea che quella fosse la trama originale e poi cambiata all’ultimo momento. Le frasi che si dicono sono difficilmente confondibili e addirittura in una scena che accarezza questo argomento mi sono commosso fino alle lacrime:
Ad un certo punto Albus e Scorpius hanno il divieto di vedersi e la scena è resa con delle scale che si muovono sul palco e loro che si avvicinano ma devono allontanarsi. La reazione di Scorpius è toccante e per quanto l’amicizia con Albus sia importantissima (sono dei fuori casta e si fanno forza tra di loro) si legge veramente qualcosa di più.

Come già detto nel mio post precedente Scorpius si protegge dai Dementors pensando ad Albus, ed è proprio Snape a suggerirglielo. Facciamo un po’ di dietrologia. Per imparare ad espellere un Patronus, Harry pensa alla madre, l’amicizia con Ron e Hermione non è quindi abbastanza. L’animale Patronus di Snape è lo stesso di Lily Potter di cui era innamorato e nello spettacolo viene ribadito questo concetto (tra l’altro la scena del suo Patronus è una delle più poetiche) quindi: l’amicizia non basta è l’amore la vera forza che protegge.
Anche la scena verso la fine in cui fanno un po’ i gradassi parlando delle ragazze che gli piacciono sembra poco convincente. I due ragazzi sono molto uniti e forse credono che ognuno si aspetti dall’altro che si parli di ragazze perché l’età è quella e gli ormoni girano per tutta Hogwarts. Forse quello che veramente conta è che tra loro possano condividere tutto e magari un giorno capiranno che questa vicinanza non è solo amicizia.
Dal punto di vista della messa in scena questo spettacolo eccelle come pochi altri. Due scene in particolare sono un esempio di genialità da una parte ed emozione pura dall’altra. Alla fine del primo atto della seconda parte scopriamo che la stanza di Delphi è piena di scritte magiche che inneggiano alla sua profezia. Grazie ad un sapiente uso della luce nera le bacchette dei protagonisti mostrano parte di queste scritte fino a quando l’intero teatro viene inondato di luce nera e si scopre che siamo sempre stati circondati da scritte invisibili: tutte le pareti fino al soffitto sono un intrico di disegni e frasi… bellissimo.
La seconda è la scena in cui Harry si trova costretto a rivivere l’uccisione dei genitori senza poter far niente. Per la prima volta l’intero palcoscenico resta vuoto con Harry al centro rivolto verso il pubblico e gli altri (primi fra tutti Ginny e Albus) accanto a fargli forza. Gli omicidi è come se avvenissero alle spalle del pubblico e quello che viviamo è l’emozione pura di un ragazzo ora uomo che impotente rivive un momento fondamentale della sua esistenza.

Ultimo aspetto prima di chiudere. Ovviamente si sta già parlando del film tratto da questo ottavo capitolo. Come sempre il cambio di media è rischioso e in questo caso ancor di più. Ci sono molti aspetti emotivi che funzionano benissimo a teatro ma che al cinema potrebbero risultare sciocchi. Una pesante riscrittura e un accorciamento (oppure vogliamo fare due film?) sono sempre rischiosi.
Lasciando da parte il futuro questo è uno spettacolo da godersi a teatro. Non serve essere fan della saga ma chiaramente aiuta. Dobbiamo ringraziare tutta la produzione per aver dimostrato che il teatro è veramente un luogo magico e ricco di emozioni!
Update – 07 Sep 2016
Sono passati solo due giorni ma eccomi nuovamente a parlare di questo spettacolo. Finalmente ho avuto tempo di cercare su internet qualche reazione alla mancata relazione sentimentale tra Albus e Scorpius.
Molti blogger sono giunti alla mia stessa conclusione: i due ragazzi sono una coppia ma all’ultimo momento gli autori (tutti e tre, probabilmente) non hanno avuto il coraggio di portare a casa la prima relazione omosessuale ufficiale nella saga di Harry Potter.

Qualcuno ci è rimasto particolarmente male e lo posso capire. Qualche hanno fa JK Rowling aveva rivelato al mondo l’omosessualità di Albus Dumbledore dicendo che se avesse immaginato una reazione così positiva ne avrebbe scritto apertamente nel libro. Ecco, questa era una seconda occasione ed è stata nuovamente persa.
E’ molto strano perché l’autrice ha dimostrato molte volte la sua vicinanza alla nostra comunità ma quando si tratta di mettere le cose in chiaro su un media meno volatile di Twitter ha sempre un ripensamento. Non dobbiamo neanche diventare dei bulli nei suoi confronti e pretendere una formula magica per lanciare glitter dalla bacchetta ma quello che fa male è il cambio di passo: grande vicinanza e complicità fino ad un improbabile innamoramento con una ragazza.
A tal proposito qualcuno si è preso la briga di riscrivere quella scena e non ci sono dubbi: sarebbe stata molto meglio così, una perfetta conclusione tra i due:
SCORPIUS and ALBUS run into a room, full of excitement. They slam the door after themselves.
SCORPIUS: I can’t quite believe I did that.
ALBUS: I can’t quite believe I did that either.
SCORPIUS: Albus Severus Potter. I asked out Albus Severus Potter.
ALBUS: And I said yes.The two look at each other for a brief moment before hesitantly stepping towards the other. ALBUS nervously takes the hand of SCORPIUS, who leans in to ALBUS and plants a gentle kiss on his cheek.
Ho appena finito di leggere lo scriptbook e pur non vedendo gli attori in scena ho avuto esattamente la tua stessa sensazione.
Il finale appare forzato con Scorpius che all’improvviso è innamorato di Rose, che si è vista pochissimo e quelle poche volte l’ha trattato da schifo.
Il rapporto con Albus, invece, era palesemente qualcosa oltre l’amicizia. Non hanno avuto il coraggio, un enorme peccato e una grande occasione persa. Dispiace, dispiace tanto, soprattutto considerando che non avremo altre occasioni nel mondo di Harry Potter… e questa era la più grande mai avuta.