Star Wars: Rogue One

Ieri sera io, Federica e Umberto siamo andati a vedere l’ultimo film ambientato nella galassia di Guerre Stellari: Rogue One.

Non si tratta di un episodio come The Force Awakens ma di uno definito Star Wars Story: stessa galassia, episodio ufficialmente riconosciuto ma che non porta avanti la storia principale. Questo film si posiziona subito prima di Episode IV A New Hope e ci racconta come sono stati recuperati i piani segreti della Morte Nera grazie ai quali la nave spaziale potrà essere distrutta.

La produzione ha fatto il possibile e in parte anche l’impossibile (di più sull’argomento più avanti) per trasportare lo spettatore nell’ambientazione del primo film. Meglio ancora di The Force Awakens dove visto il passare degli anni qualche cambiamento tecnologico era accettabile. Le navi spaziali sono le stesse così come gli stormtrooper e quell’aspetto analogico dei computer che fa molto anni ’70.

La storia è ben calibrata ed effettivamente ci racconta dei dettagli che rendono il film successivo molto più chiaro. A parte alcuni dialoghi che sembrano dedicati ai fan accaniti il resto è godibile anche da chi non riguarda la saga ogni anno.

Il film inizia piuttosto lentamente con un salto tra tre/quattro pianeti che un po’ confonde. Passata la prima mezz’ora il tutto si stabilizza e si entra veramente nel cuore della storia. Non tutte le persone che lo hanno visto concordano con me ma a mio avviso il film merita anche solo per gli ultimi 10 minuti. Mettiamoci sotto il cappello degli spoilers prima di procedere.

Spoilers

Prima di tutto partiamo da un finto spoiler: i protagonisti muoiono tutti quanti. Finto spoiler perché nessuno di questi coraggiosi ribelli appare nei film successivi. Questo vincolo nella sceneggiatura ci permette di vedere dei grandissimi atti di eroismo anche se da spettatori speriamo fino all’ultimo di avere torto.

Pare che anche la produzione abbia avuto dei ripensamenti soprattutto su come muoiono i vari personaggi. I primi trailer mostravano delle immagini poi completamente tagliate dalla pellicola finale e alcune voci parlavano di molte scene girate nuovamente a fine produzione.

Quasi tutti i film con grande uso di effetti speciali si trovano costretti a girare alcune scene aggiuntive o correggerne altre. La produzione infatti ha parlato di una normalissima sessione addizionale ma sarà davvero stato così?

Secondo alcuni la protagonista sarebbe dovuta morire per mano di Darth Vader anziché spazzata via dal raggio distruttivo della Morte Nera. Magati non sapremo mai come sono andate realmente le cose ma il risultato finale è certamente emozionante e ben calibrato.

Ebbene sì, abbiamo anche il mitico Darth Vader e questa volta in combattimento. L’intera galassia lo teme e adesso ci rendiamo conto del perché! Vederlo in tutto il suo terribile splendore fa un certo effetto anche se per qualche motivo il suo iconico casco sembra una versione plasticosa dell’originale, molto strano.

Darth Vader non è l’unico personaggio a tornare in vita dopo tanti anni, gli altri però hanno richiesto quello che prima definivo quasi impossibile: una rigenerazione credibile in computer grafica. L’esempio più incredibile è il Governatore Tarkin originariamente interpretato da Peter Cushing. L’attore è morto nel 1994 così sono stati recuperati la maggior parte dei suoi filmati, inseriti in un computer così da generare un volto perfettamente animato e visivamente credibile. Un doppiaggio quasi identico all’originale ha fatto il resto.

Il risultato è quasi perfetto, ci sono solo dei momenti in cui si coglie che c’è qualcosa di strano ma molti spettatori che non sapevano della morte dell’attore originale non si sono accorti di nulla. Allo stesso modo sono stati realizzati un paio di piloti e – sorpresa finale – la Principessa Leia!

Ed ecco quello che mi è piaciuto di più: la prima scena di Episode IV è esattamente successiva all’ultima di Rogue One. Ci vuole un certo coraggio ad avvicinarsi così tanto ad un film iconico come il primo Guerre Stellari ma non si rimane certo delusi.

Secondo alcuni spettatori questo episodio potrebbe avere la prima coppia gay della saga: Chirrut Îmwe e Baze Malbus. I due combattono fianco a fianco, si scambiano battute da coppia sposata e la sofferenza del secondo dopo la morte del primo è molto toccante. J.J. Abrams aveva dichiarato che non vedeva niente in contrario ad una svolta LGBT ma non credo che si riferisse a questa. Io spero sempre in Poe Dameron e Finn!

In conclusione sono state un paio d’ore molto piacevoli adatte a tutti. Pare che faranno altri film su questo stile ma chissà quale storia ci racconteranno al prossima volta.

Update – 28 Dec 2016

Purtroppo è di questi giorni la notizia della morte di Carrie Fisher e della sua mitica madre Debbie Reynolds. Non è questo il post per parlare di queste due grandi donne di Hollywood ma in un certo senso la scena finale di Rogue One diventa un vero e proprio omaggio alla straordinaria attrice che ha creato un personaggio iconico.

La rivedremo in Episode VIII (aveva già finito di girare tutte le sue parti) ma sarà comunque molto triste…

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