La La Land

Dopo qualche tentativo non riuscito settimana scorsa ho finalmente visto La La Land! Si tratta di un musical con Emma Stone e Ryan Gosling che punta all’Oscar come miglior film.

La storia racconta di un’attrice e di un musicista che cercano il successo, la propria strada e incontrano l’amore. Non è certo una sinossi molto chiara ma la componente onirica del film (difficilmente descrivibile) ha la sua importanza e si sposa benissimo col genere musicale. Per darvi un’idea di quello che dico ecco il trailer ufficiale.

Certamente la storia non è innovativa eppure il film ti prende, ti emoziona e ti tiene per mano fino alla fine. Sin dall’inizio il film trasporta il pubblico verso un mondo colorato con tanti ammiccamenti alla mitica Hollywood del secondo dopoguerra. Ci si sente a casa, al sicuro e l’inizio cantato conferma tutto questo. Non ci sono caratteri ruvidi, le emozioni sono ovattate ma si insinuano nel cuore.

E’ davvero come vedere i film musicali degli anni ’50 e ’60. Grandi storie d’amore raccontate con leggerezza, contrasti gestiti a suon di musica ma oggi come allora non ci si annoia. Riuscire a trasportare quella visione ai giorni d’oggi è stato certamente il compito più arduo del regista. Basta però vedere un filmato come quella qua di seguito per capire che ci è riuscito senza lasciare nulla al caso.

Il successo al botteghino ha poi fatto partire una vera rincorsa all’idolatrazione che ha contagiato tutta Hollywood: d’altronde si sa, Hollywood adora autocelebrarsi. Ecco ad esempio la geniale apertura degli ultimi Golden Globes.

Spoilers

Ma parliamo di qualche dettaglio in più senza aver paura di eventuali spoilers. Alla fine del film scopriamo che Mia (Emma Stone) non è rimasta con Sabastian (Ryan Gosling) ma ha sposato un altro uomo col quale ha avuto una bambina. Scopriamo anche che lei è diventata una famosa attrice e che lui ha aperto il locale che sognava da sempre.

I due si incontrano nuovamente quando il marito di Mia la porta – per puro caso – nel locale di Sebastian. Si vedono e grazie alla musica sognano e rivivono gli ultimi anni come se non si fossero mai lasciati. Questo passaggio (il più bello del film) ci permette di farci qualche domanda.

Meglio essere romantici o realizzare i propri sogni? Nel finale “reale” entrambi hanno realizzato quello che volevano: carriera (anche un po’ impegnata) e locale jazz. Nel finale “musical” lei ha la carriera ma lui non ha aperto il locale.

Quanto dura l’amore se allontana dalla realizzazione personale? Quanta energia si può mettere in un compromesso e fino a quando ne vale la pena?

I nostri cuoricini romantici ci restano male ma il matrimonio di lei sembra felice e quando rivede Sebastian da Seb’s la sua reazione finale non sembra di rimpianto. Detto questo Ryan è più bono quindi lei è una cretina.

A parte l’ultima frase penso che questo sia il cuore del film e il motivo per cui ci emoziona tanto.

Come al solito un film da non perdere e da rivedere assolutamente in lingua originale!

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