
Finalmente!!! Dopo che mezzo mondo aveva già visto il film e la metà dei miei amici avevano approfittato di una delle molte anteprima, ieri sera ho infine visto Mamma Mia! Here We Go Again il favoloso seguito del musical degli ABBA!
Dieci anni dopo la pellicola presa dallo spettacolo teatrale ecco che la provvidenza ci ha regalato due nuove ore di musica, divertimento e qualche lacrima di commozione.
Come si capisce dal trailer il film è sia un sequel che un prequel, ci racconterà infatti di quello che è successo cinque anni dopo la fine del primo ma anche come Donna ha incontrato i tre padri di Sophie. Il trailer però ci prende anche un po’ in giro perché sembra che la gravidanza inaspettata sia il fulcro della storia e invece non è che l’atto finale della commedia.
Quindi? Cosa ci raccontano le due ore del film? Ne parliamo dopo lo spoiler alert!!!
Spoilers
Come molti osservatori attenti avevano già intuito da trailer e immagini pubblicitarie la straordinaria Donna (interpretata dalla leggendaria Meryl Streep) muore un anno prima dell’inizio di questa storia. Anche se lo sospettavo è stato un colpo vederlo confermato sullo schermo…
Ripensandoci a mente fresca non poteva che essere così. Dopo un intero film dedicato a lei, l’unico modo per proseguire la storia con dei nuovi punti di vista era rinunciare alla sua presenza. Ed ecco quindi che Sophie, Rosie e Tanya prendono posizione centrale della parte sequel.

Nei flashback invece Donna (interpretata dalla pazzesca Lily James) è assoluta mattatrice con il non facile compito di rendere credibili le esperienze di una giovane ragazza che vuole vedere il mondo, raggiunge una piccola isola greca, incontra tre ragazzi e rimane incinta, sola e senza una famiglia naturale.
Quando incontriamo Donna nel primo film è affaticata dal lavoro e dalle responsabilità ma non è una donna incattivita con la vita che le ha tarpato le ali. E’ una persona convinta delle proprie scelte e non vuole attorno persone che la rimproverino o le suggeriscano alternative: quello che vuole è sincerità. Il prequel riesce a rendere credibile tutto questo e ci racconta di un’isola che a modo suo accoglie Donna e diventa la sua logical family.

Nel sequel invece cos’altro succede? Sophie ha ristrutturato la taverna e l’ha trasformata in un resort a 5 stelle pronto ad essere inaugurato. Per una serie di sfortune due dei suoi padri (Bill e Harry) non possono partecipare alla festa e mancherà addirittura Sky, bloccato ad un master a New York. Una tempesta improvvisa farà il resto, facendo saltare tutti i piani e le speranze di Sophie che si sente sola come la madre molti anni prima.
Ecco che toccato il fondo il film riprende in mano la situazione e riporta tutti quanti sul binario delle emozioni (unica vera fonte di salvezza) con l’isola greca chiamata nuovamente ad essere la sirena che attira tutti quanti sulle sue spiagge.
Ed ecco che con il cast nuovamente al completo tornano le schermaglie amorose tra Rosie e Bill, i momenti magici dedicati a Donna e tantissime canzoni indimenticabili. Ma non ci saranno solo personaggi già conosciuti, ne avremo di nuovi tra cui l’iconica Cher nel ruolo della nonna di Sophie.
Proprio quando il film non poteva diventare più gay di così i produttori hanno calato l’asso nella manica con un cameo un po’ allungato e autoreferenziale ma assolutamente favoloso. Cher che incontra Fernando (sua vecchia fiamma interpretato dal sempre affascinante Andy Garcia) e gli dedica l’omonima canzone è già negli annali della cinematografia rainbow.
La presenza del personaggio di Cher ha creato qualche perplessità perché nel primo film viene descritta come una bacchettona bigotta, cattolica e piuttosto… morta! Lo strappo è perdonabile quando ci si rende conto che il suo personaggio non è così essenziale, è un tocco camp che aggiunge divertimento ma non toglie niente alla storia.

Molti siti hanno sottolineato come ci siano altre imprecisioni. Una è l’impossibilità di dare un senso alla timeline dei due film ma l’errore più grave è il non rispettare quanto scritto da Donna nel suo diario. Harry dovrebbe essere il primo che incontra ma l’ultimo con cui fa sesso mentre in questo film è il primo in entrambi i casi. Per farsi perdonare la pellicola ci rivela qualcosa di più del ruolo di Sofia, la parente di Bill che lascia dei soldi in eredità a Donna.
Nonostante le imprecisioni questo film è più maturo e reale del precedente. Non siamo più di fronte ad una favola con una principessa e tre possibili padri ma davanti ad una storia sopra le righe ma credibile. Il mix tra passato e futuro è reso perfettamente e i due filoni si completano a vicenda senza alcuni sbavatura.
Tra una canzone e l’altra la pellicola ci regala delle battute fenomenali, la migliore di tutte pronunciata dall’impeccabile Christine Baranski nel ruolo di Tanya:
Tanya: Be still my beating vagina.
Ecco le altre mie battute preferite:
Tanya: Have him washed and brought to my tent.
Young Tanya: [about young Donna] She’s missing her man.
Young Rosie: Which one?
Rosie: I’m beginning to think my soul mate may actually be carbs.
Tanya: Then mine must be wine.
Sofia: [to young Sam] I know who you’re looking for with your wandering eye and restless groin.
Fernando Cienfuegos: You have the courage of a lion, the passion of a panther and the wisdom of a flamingo.
Tanya: A flamingo’s wise?
Rosie: Let the man speak!

Non sarebbe Mamma Mia! se non si parlasse dei manzi sullo schermo. Dall’originale ritroviamo Sky in una versione un po’ più adulta e decisamente più vestita. Nessun segno – purtroppo – dei suoi amici (tra cui Pepper) muscolosi e semi nudi. Per vedere qualcosa bisogna cercare i giovani padri

Josh Dylan
Jeremy Irvine
Un personaggio che non è tornato è Petros, l’affascinante ragazzo con cui Harry si mette alla fine del primo film. E’ una vera perdita, sopportabile solo grazie a questa galleria fotografica!
Juan Pablo Di Pace
La scena finale del film è la solita stravaganza canterina perfetta per uscire dalla sala con un sorriso stampato in faccia. In questo caso tutti i personaggi delle due storie si mescolano con un risultato che mi ha ricordato la fine di Mine Vaganti.
Per concludere parliamo di inclusività. Credo che questo film faccia qualcosa di più della media ed è sempre piacevole notarlo. In quasi tutte le scene corali vediamo personaggi di ogni etnia e condizione sociale. In uno dei momenti più folli c’é anche una signora in carrozzina che balla scatenata insieme a tutti gli altri!
Chiaramente voglio già rivederlo!!!
