Afterglow

Ieri sera – per la seconda sera consecutiva – sono stato a teatro ma questa volta mi sono fatto convincere da uno spettacolo di prosa: Afterglow.

Josh and Alex are a married couple in an open relationship. But after young Darius shares their bed for a night, a new intimate connection begins to form, and all three men must come head to head with one another’s notions of love, intimacy, and commitment.

Certo, facile farsi convincere da tre attori boni e pure nudi ma il rischio era proprio che il tutto si fermasse lì. Londra è una città che spinge alle stelle la qualità delle produzioni teatrali ma qua stiamo parlando di un teatro piccoletto ben lontano dalle glorie del West End.

La mia paura era che oltre alla bonaggine e alla nudità non ci fosse stata molta attenzione verso il testo originale. Fortunatamente sono bastate poche scene a convincermi che non era uno spettacolo solo per gli occhi. A conferma della mia teoria c’é stato anche il fatto che la nudità si è concentrata quasi solamente nella parte iniziale. Pian piano che la storia inizia a dipanarsi, le emozioni sostituiscono la pelle nuda.

I temi centrali della rappresentazione sono la coppia monogama, la coppia aperta, l’intimità sessuale e quella emotiva. Non sono certo argomenti semplici, soprattutto in una famiglia gay e ai giorni nostri.

E’ giusto frenare i propri desideri per la longevità della relazione oppure è meglio essere più liberi e cercare aspetti diversi – come amore e sesso – in partner diversi? Quali sono le regole e quali i limiti? Cosa succede se uno dei due impone regole su una relazione basata sulla loro mancanza?

Questo spettacolo accarezza queste domande ma non vuole dare una risposta. Il fulcro sono i tre protagonisti e quello che provano. Si passa poco tempo a ricordare gli accordi precedenti. Si passa molto più tempo a vedere come le scelte colpiscano ognuno dei tre e i loro rapporti.

Le fasi dello spettacolo possono essere riassunte in questi passaggi:

  1. Alex e Josh si concedono un terzo nella loro vita sessuale: Darius
  2. Alex e Josh cercano incontri sessuali con Darius in autonomia
  3. Josh si innamora di Darius
  4. Darius si innamora di Josh
  5. Alex chiede a Josh di non vedere più Darius
  6. Josh e Darius non riescono a sopportare la separazione
  7. Alex permette a Josh di tornare da Darius
  8. Darius decide di trasferirsi in un altro stato
  9. Alex, Josh e Darius si sentono traditi e abbandonati

Sembra veramente che non ci sia speranza… sicuramente era questa l’intenzione dell’autore ma l’elemento geniale è che ogni spettatore arriva a questo sentimento per vie diverse.

Per una persona come me in una relazione monogama la cosa che mi ha fatto più soffrire è stato vedere il perdersi dell’affinità di coppia tra Alex e Josh. Altre persone si saranno rammaricate davanti alla gelosia di Alex o la sfortuna di Darius, certamente il più debole dei tre.

Questo spettacolo non giudica, nessuno è l’amante, il traditore o il tradito. I tre protagonisti coprono tutti e tre i ruoli in modi e momenti diversi.

Dal punto di vista della regia ho molto apprezzato i cambi di scena. Il palcoscenico veniva inondato di luci colorate e musica ritmata mentre i tre attori spostavano gli elementi scenici. Anche se questi momenti erano fuori dal racconto c’erano comunque dei piccoli tentennamenti o degli sguardi tra i personaggi. Sia durante i cambi che durante le scene l’elemento dello spogliarsi, cambiarsi e vestirsi era molto presente.

Non credo che Afterglow sia un testo necessario o unico per la discussione delle coppie moderne. Credo però che porti in scena uno spaccato di vita reale in un modo molto intelligente.

Credo sia impossibile che questo spettacolo arrivi in Italia ma ne avremmo bisogno. Parlare di questi argomenti senza giudizio farebbe bene sia agli interpreti che agli spettatori.

Update – 18th Aug 2019

Qualche giorno fa mi è tornata in mente una battuta molto divertente. Josh (che di lavoro fa il regista teatrale) sta parlando al telefono con Darius. Ecco quello che dice:

Today I’ve auditioned 11 Bottoms… don’t laugh, it’s Shakespeare!

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