
Come tradizione io, Federica e Umberto siamo corsi a vedere il nuovo capitolo della saga di Star Wars nel giorno di uscita. E’ il modo migliore per evitare spoilers ma anche per avere un po’ di tempo per ragionare sul film prima che mezzo mondo abbia qualcosa da dire in merito.
Star Wars: The Rise of Skywalker è il terzo capitolo della nuova trilogia e l’ultimo dell’intera saga. Disney e Lucasfilm hanno dichiarato che qui si conclude la storia degli Skywalker. Ci saranno dozzine di serie tv, libri, cartoni, spin-off ma non si produrranno più film di questa portata. Dobbiamo crederci? Si vedrà ma è anche vero che con un’intera galassia a disposizione si possono cercare nuove vicende a cui appassionarsi.
Questo film riprende la storia pochi mesi dopo la fine di The Last Jedi. La Ribellione si è compattata ma non ha la forza di affrontare apertamente il Primo Ordine. Come se non bastasse un vecchio nemico sta tornando ad allungare i propri tentacoli: l’Imperatore.
Il film inizia subito con ritmo incalzante e non lo abbandonerà per tutta la sua durata. C’é pochissimo tempo per prendere fiato e capire a fondo i dettagli di quello che si vede. Ho l’impressione che una singola proiezione non basti per apprezzare completamente questa pellicola e questo potrebbe rendere meno popolare questo capitolo.
A sua discolpa devo dire che nonostante la densità di informazioni la trama è chiara e le storie fondamentali della trilogia vengono portate alla loro conclusione.

Prima di entrare nei dettagli devo dire che (forse proprio per quanto scritto sopra) questo non è (ancora?) il mio film preferito dei nuovi capitoli. The Force Awakens mi ha affascinato col suo stile prima trilogia e i molti rimandi storici. The Last Jedi mi ha stupito grazie ad una direzione completamente nuova nel modo di raccontare. The Rise of Skywalker sembra non tenere il passo dei suoi predecessori. Ho avuto l’impressione che l’ansia di non deludere abbia vinto sul divertimento di fare cinema.
Spoilers
Parliamo dei temi e personaggio più importanti senza limitarci con gli spoilers!
Rey & Kylo

La loro storia è quella più complessa ma meglio sviluppata. Sarà Rey a cedere al lato oscuro? Kylo smetterà di essere un bambinone petulante? Ritroveranno la sintonia dimostrata dopo la morte di Snoke?
Nessun dubbio, nessun doppio senso, la loro storia segue un percorso classico: bisogna affrontare le paure e il passato per trovare il proprio destino. A differenza di Luke, loro sono in due e anche se questo crea molte difficoltà alla fine li renderà più forti.
Dopo questo film ho finalmente capito la decisione di ingaggiare Adam Driver. E’ un attore così capace e dotato da trasmettere tutti i tormenti di Kylo con straordinaria naturalezza e credibilità. Un altro attore avrebbe potuto rovinare tutto. Magistrale la scena col padre Han Solo.
Accanto a lui Daisy Ridley sminuisce e rischia di scivolare in secondo piano. Non è demerito, è solo che la differenza è netta.
Finn & Poe

Ci ho sperato fino all’ultimo ma purtroppo il sogno della prima coppia gay nella galassia lontana lontana è sfumato definitivamente. La pellicola ci dice chiaramente che tutti quegli sguardi di intesa sono solo cameratismo.
Ecco un estratto da un’intervista di Variety che affronta il tema con i due attori e il regista:
Speaking with Variety at the “Rise of Skywalker” press junket on Tuesday, however, Isaac expressed regret that the “natural chemistry” between Poe and Finn in “The Force Awakens” was not explored in an overtly romantic way in “Star Wars: The Last Jedi” — and wouldn’t be in “The Rise of Skywalker.”
“Personally, I kind of hoped and wished that maybe that would’ve been taken further in the other films, but I don’t have control,” Isaac said. “It seemed like a natural progression, but sadly enough it’s a time when people are too afraid, I think, of… I don’t know what.”
Isaac noted that the “ambiguity” of the characters’ relationship might allow more people to see themselves in the characters. “But if they would’ve been boyfriends, that would have been fun.”
Though he was less definitive than Isaac, Boyega also noted the lack of a clear romantic connection between Finn and Poe in “The Rise of Skywalker” while speaking with Variety.
“They’ve always had a quite loving and open relationship in which it wouldn’t be too weird if it went beyond it,” Boyega said. “But at the same time, they are just platonic at the moment.”
Even “The Rise of Skywalker” director J.J. Abrams — famously circumspect about revealing anything about his films in advance — cast some doubt on FinnPoe coming to life in his film.
“That relationship to me is a far deeper one than a romantic one,” Abrams told Variety. “It is a deep bond that these two have, not just because of the trial by fire in which they met, but also because of their willingness to be as intimate as they are, as afraid as they, as unsure as they are, and still be bold, and still be daring and brave.”
Ovviamente io sono di parte ma ho avuto l’impressione che JJ Abrams fosse d’accordo (più di Rian Johnson) ma che regole di produzione abbiano edulcorato il rapporto tra Finn e Poe.
La trilogia originale ci ha dato un esempio perfetto di cameratismo: Han e Chewbacca. Ci ha anche dato un avventuriero che non mostra mai emozioni: Han. Poe è completamente diverso anche se cercano di metterlo nella stessa categoria.
In questo film appare un nuovo personaggio minore: Zorii Bliss. Sembra essere stata una vecchia fiamma di Poe e lui in due occasioni cerca un’intesa più intima con lei. Il risultato sono due scene che mi hanno fatto sorridere. Sembrava quasi che in fase di montaggio qualcuno abbia urlato: “Poe sembra troppo gay, inserite una scena a caso con una ragazza.”
La seconda scena potrebbe davvero essere nata in post-produzione tanto poco è circostanziata dal resto. Vi dico solo che basta cambiare una manciata di frame per renderla una poetica presa di coscienza di un amore gay che cresce da tre film…
Lo stesso Finn avrebbe assunto maggiore tridimensionalità. Il suo è un personaggio che non sboccia completamente: il suo rapporto con Rey non è chiaro (desidera essere un amico? un fratello? un amante?). E’ stata la Forza a farlo disertare? Ha più avuto dubbi?
Ammettere di essere innamorato di Poe gli avrebbe donato maggiore autonomia emotiva, poteva essere il punto finale di un percorso di distacco dal lavaggio del cervello degli Storm Trooper. Invece è sempre un po’ sballottato, sempre all’inseguimento di Rey o Poe che gli vogliono bene come ad un ragazzino che fa un po’ tenerezza.
General Leia

Questo doveva essere il suo film, un po’ come il primo è stato di Han Solo e il secondo di Luke. La scomparsa prematura di Carrie Fisher ha cambiato le carte di tavola e JJ Abrams ha dovuto trovare il giusto compromesso tra storia e rispetto.
Le immagini di Leia sono tutte ricavate da scene girate nei primi due film. A volta non è perfetta, non può che dire frammenti di frasi ma la sua presenza è palpabile e commovente. Nonostante tutto Leia è l’anima di questa pellicola.
L’Imperatore
Poteva andare molto male e invece il suo ritorno è stato ben gestito. Dopo anni Ian McDiarmid mantiene la stessa capacità di agghiacciare e intrigare.
Da sempre un genio nel tramare nell’ombra l’Imperatore non perde le sue doti e tesse una ragnatela grande come la galassia.
Ancora una volta verrà sconfitto dalla sua incapacità di dare all’amore (tra padre e figlio o tra due anime in cerca di risposte) il giusto peso.
Piccola nota divertente: Palpatine succhia la vita da Rey e Kylo come le sorelle Sanderson di Hocus Pocus!
Rose & General Hux
Poverini… temo siano stati i capri espiatori di un dissapore tra JJ Abrams e Rian Johnson. Sembra che il primo abbia deciso di relegare alla quasi totale inutilità i due personaggi che il secondo aveva cercato di far risaltare.
Rose potrebbe non esserci del tutto (speriamo non sia una conseguenza delle critiche fatte all’aspetto dell’attrice) mentre General Hux ha un breve canto del cigno per poi essere ucciso senza alcuna commiserazione.
Forse Rian Johnson se l’é cercata uccidendo Captain Phasma sulla quale sembravano esserci così tante aspettative.

In conclusione posso dire che è un film da rivedere e capire meglio. Per me è troppo presto per giudicarlo e purtroppo al momento sento forte l’amarezza di un’occasione persa di osare un po’ di più nel raccontare le diversità.

Update – 27th December 2019
Oscar Isaac ha nuovamente mostrato la sua apertura verso una relazione tra Finn e Poe in una intervista video:
There could have been a very interesting forward-thinking, or not even forward-thinking, just like, current-thinking, love story there. You know something that hadn’t quite been explored yet, particularly the dynamic between these two men in war, falling in love with each other.
And I would try to push it a bit in that direction, the Disney overlords were not ready to do that.