Dashing in December

In queste settimane invernali i canali TV, ma soprattutto quelli streaming, sfornano film natalizi fatti con lo stampino. E’ un dato di fatto, non una critica: dopo mezza giornata di lucine colorate e Jingle Bells il nostro cervello rinuncia alla lotta e apprezza quello che il 7 Gennaio definiremmo spazzatura.

Sapendo a mala pena accendere la televisione solitamente resto all’oscuro di tutto ma quest’anno ci tenevo a vedere almeno un film: Dashing in December.

La commedia romantica natalizia da cable channel americano incontra due personaggi gay ed è subito… Homo for the holidays:

When Wyatt Burwall finally returns home for the holidays in an effort to convince his mother Deb to sell the family’s Colorado ranch, a romance unexpectedly ignites between Wyatt and their dashing new ranch hand Heath Ramos, who dreams of saving the beloved property and the ranch’s magical Winter Wonderland attraction while reawakening the spirit of Christmas in Wyatt’s lonely heart.

Sono veramente convinto che qualche scrittore sottopagato spenda i mesi estivi a ricomporre lo stesso film con minime varianti e un cesto di obblighi produttivi. I contrasti non sono mai profondi, la psicologia dei personaggi si basa su non più di due eventi passati, le risoluzioni sono semplicistiche e bonarie e se il budget lo consente una bella nevicata accompagna i titoli di coda. Bisogna anche assicurarsi di avere un personaggio di colore, uno ispanico, molti bianchi e qualche minoranza aggiuntiva.

Questo Dashing in December non è diverso ma ha un’aura di dolcezza che lo rende piacevole e adatto ad essere visto sorseggiando una cioccolata calda. In un paio di momenti stupisce con una nota sexy ed un primo piano sul pacco del protagonista che avrà fatto arrossire più di una nonnina (e convinto qualche nipote di passaggio.)

Il tema dell’omosessualità è trattato come un dato di fatto sia nella frenetica New York della finanza che nell’addormentata campagna del Colorado. Fa sorridere come i due protagonisti gay debbano gestire il coming out tra di loro perché tutti gli altri sanno già tutto. Sembra banale ma il coming out è sempre un momento profondo e toccante che è in grado di unire fraternamente due quasi perfetti sconosciuti. Fraternamente non vuol dire romanticamente quindi è interessante vedere come il riconoscersi parte di un gruppo non cancella gli screzi e le incomprensioni.

Alcuni passaggi sono un po’ assurdi e rovinano la credibilità. A parte quel piccolo momento sexy di cui sopra la sessualità praticamente non esiste. Nonostante Wyatt venga raccontato come veloce nel saltare da una letto a un altro, si limita a sorridere ad un cameriere bono da paura o a fermarsi ad un bacio stampo dopo una prima serata romanticissima con Heath. Quest’ultimo esempio è molto dolce ma è difficile accettare senza riserve che Wyatt organizzi una seconda serata romantica perfetta in ogni minimo dettaglio senza però pensare a come portarselo a letto. Forse sono troppo malizioso ma credo che sia una conseguenza di un target anziano e un po’ perbenista.

Questi film per la TV tendono ad esistere fuori dalla realtà e questo è parte del loro fascino: permettono di parcheggiare il cervello e di godersi le emozioni. La cosa che mi ha più divertito è come viene raccontato il mondo del lavoro di Wyatt. Per riuscire a chiudere il film in una nota positiva, il protagonista riesce a concludere una compravendita vantaggiosa per tutte le parti letteralmente dalla sera alla mattina! L’affare è talmente sensazionale da fruttargli il ruolo di Senior Vice President e la possibilità di vivere in Colorado. Yihaaaaa!!!!

Gli attori sono tutti bravini ma quello che spicca di più è sicuramente Juan Pablo Di Pace (Heath). Me lo ricordo sin dal suo piccolo ruolo in Mamma Mia! ed è sempre molto affascinante. In questo film trasmette una straordinaria dolcezza che lo rende molto più credibile del suo partner amoroso Peter Porte (Wyatt). Andy MacDowell chiude il cerchio con la sua innata eleganza.

Juan Pablo di Pace
Peter Porte

Maaaaa si parlava del cameriere bono, no? Ecco Erik Merono il cui ruolo si chiama (non sto scherzando) hunky bartender!

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